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Genziane 📸 fiori di montagna

2020-01-19 12:22:34

La genziana è una pianta annuale, biennale o perenne a seconda della specie; appartiene alla famiglia delle Gentianacee. È composta da circa 400 specie.

Considerata ormai una pianta rara, la genziana è una specie protetta e quindi non la si può raccogliere: sembra infatti che rischi seriamente l’estinzione perciò conviene lasciarla sempre dove si trova anche perchè si rischia una sanzione anche molto costosa.

Origine e Habitat

E’ difficile dire in quali regioni del mondo abbia avuto origine questa pianta.
Oggi la genziana si può trovare in tutte le regioni temperate dell’Europa, dell’Asia e dell’America, ma alcune specie crescono anche in Africa settentrionale, in Australia orientale e in Nuova Zelanda.

Nella nostra Penisola, le genziane crescono spontanee in tutto l’arco alpino, il loro habitat ideale. Tuttavia, alcune specie si possono trovare anche sugli Appennini. Le genziane che crescono spontanee in Italia sono comunque tutte protette, quindi devono essere lasciate dove si trovano.

Le specie più diffuse in Italia

Sono fondamentalmente due: le Genziana Lutea e la Genziana Asclepiadea.
A queste bisogna anche aggiungere una varietà molto comune soprattutto nell’arco alpino ossia la Genzianella (o Genziana Acaulis, detta anche Genziana di Koch).

La genziana maggiore (Gentiana Lutea) è una pianta erbacea perenne, grazie alle radici molto sviluppate.


L'epiteto "maggiore", con cui è comunemente denominata la specie, si riferisce alle sue dimensioni superiori a quelle delle altre specie del genere Gentiana, mentre il termine "lutea" si riferisce al colore giallo dei fiori, diversamente dalle genziane dell'iconografia alpina. La pianta è alta da 40 a 140 cm e fiorisce per la prima volta a dieci anni di età.



La Gentiana Asclepiadea (chiamata anche gentiana minore) ha un fusto meno altro rispetto a quella maggiore (gialla), che raggiunge al massimo i 50 centimetri. I suoi fiori sono però decisamente più belli e decorativi, di un colore azzurrino e dalla tipica forma a campanula. Anche questa specie è diffusa in tutto l’arco alpino ma si tratta sempre di una varietà protetta, che non può essere raccolta per nessun motivo.

La Gentianella o Gentiana Acaulis, detta anche Genziana di Koch [Gentiana kochiana] cresce nelle praterie alpine su suolo acido


Si distingue per la corolla di colore blu violetto, punteggiata di verde all'interno e per la diversa forma dei denti del calice.

È molto piccola e non supera mai i 20 centimetri di altezza. I suoi fiori hanno una forma simile ad un piccolo imbuto.

Specie protetta ma solo in alcune regioni, la Genzianella si fa sicuramente notare perchè dipinge i prati in pieno sole con il suo splendido colore. Fiorellini di piccole dimensioni, che però spesso e volentieri si trovano in gruppetti a formare delle distese.

Il significato della Genziana

La leggenda narra di una pastorella delle Dolomiti, Genziana, che veniva disprezzata dalla gente del posto per il colore dei suoi occhi. Questi erano di un blu tanto intenso che pensavano l’avesse rubato al lago di montagna. Il lago arrabbiato venne però indotto dalle fate dei boschi a trasformarla in una di loro perché aveva delle doti canore non indifferenti. La pastorella si rifiutò di unirsi al mondo delle fate, ma questo fece arrabbiare il lago che si mostrò a lei rimanendone però innamorato. Alla richiesta del lago di divenire sua moglie, Genziana rifiutò. Così, il lago, adirato la travolse con un onda che finì per annegarla. Da quel giorno intorno al lago nacquero questi fiori blu come gli occhi di Genziana.

Le Genziane sono solitamente esposte sia al cocente sole estivo che al freddo gelido del periodo invernale. Proprio per questo motivo la Genziana assume il significato di determinazione. Una delicata pianta alta pochi centimetri sfida un clima e un terreno al limite della sopravvivenza.

Proprietà

La radice della genziana contiene vari principi attivi. Fra questi i più importanti sono: la genziopicrina e la amarogenzina, la sostanza più amara che si conosca.

La genziopicrina stimola la funzione digerente dello stomaco favorendo la secrezione dei succhi gastrici. Per la presenza di questo principio attivo la genziana trova largo uso nel settore erboristico, nonché nella preparazione di bevande alcoliche, come il famoso liquore alla genziana, ritenuto un ottimo digestivo.

In farmaceutica la genziana veniva utilizzata da sola o associata alla chinina, nella cura della malaria.

Per i suoi principi depurativi trova largo uso anche nel mondo della cosmesi: gli infusi di genziana sono considerati degli ottimi detergenti naturali per pelli grasse.

Origine e Uso nella storia

Le prime notizie, documentate da Plinio e Dioscoride, della Gentiana Lutea, ci derivano da Gentius, re dell’Illiria (180-167 A.C.), che le ha dato il nome e per primo ne ha descritto le ottime qualità farmaceutiche. Sembra, infatti, che Gentius fosse stato il primo ad utilizzare la radice di genziana macerata e poi bollita per guarire da una febbre molto alta.

Nel I sec d.C. la genziana era usata contro il morso dei serpenti, contro le malattie del fegato e dello stomaco.


I greci la utilizzavano principalmente per le sue proprietà febbrifughe e lassative, mentre i romani la utilizzavano per curare i disturbi intestinali e per le sue proprietà vermifughe.

In Europa centro orientale, la genziana fu soprannominata anche â€œerba di san Ladislao” dal nome del Re Ladislao d’Ungheria (1077 – 1095). Ladislao fu soprannominato "Il Santo" in quanto contribuì al consolidamento della religione cristiana applicando una serie di riforme volte a correggere il rilassamento morale del clero e del popolo. La leggenda racconta che durante il suo governo il Regno fu colpito da un’epidemia di peste. Per sconfiggere il flagello, Ladislao chiese aiuto al Signore il quale gli si rivelò in sogno sotto le spoglie di un angelo che gli disse: «Prendi il tuo arco, va davanti alla tua tenda e tira una freccia senza prendere la mira, lei ti mostrerà che cosa devi fare». Ladislao, seguendo le indicazioni dell’angelo, lanciò la sua freccia che colpì proprio una pianta di genziana, grazie alla quale il Re riuscì a debellare l’epidemia.

Nel Medioevo la genziana trovò largo uso soprattutto come antidoto contro i veleni mentre nel XIV secolo veniva utilizzata per purificare il fegato.

Prima della scoperta del chinino (1800/1900) fu il rimedio più usato contro la febbre malarica. A quei tempi si diceva che chi nel suo orto coltivava la salvia, l’assenzio e la genziana, aveva la farmacia a portata di mano.

Al giorno d’oggi la genziana è ancora usata come vermifugo per bambini, ma specialmente come panacea contro tutti i disturbi digestivi, la gotta, la febbre.

Grazie al suo gusto amaro, in cucina viene utilizzata per la produzione di aperitivi, digestivi, vini aromatici, acquavite ed amari come l’Angostura.