Lorenzo Piazza

LE PAROLACCIE NON SI DICONO!

2019-06-01 12:51:18

In prima battuta, le parolacce sono una conquista, poi possono diventare molto di più: un mezzo per stupire o, meglio ancora, far inorridire.....

Per limitarne l’uso.... 

Per limitarne l’uso è meglio dunque non mostrarsi mai né troppo sorpresi né esageratamente scandalizzati: entrambi le reazioni sono esattamente quelle che i bambini, nella maggior parte dei casi, vogliono ottenere e attendono con un certo divertimento.

Il fascino della sfida

La prima parolaccia suscita di solito un commento di disapprovazione da parte dei genitori, i quali pronunciano il classico: “Questo non si dice!”. Ed è proprio in questo preciso istante che inizia per il bambino la sfida appassionante.
Pronunciare le “brutte parole” inizialmente è solo una dimostrazione di abilità e solo poi, visti i risultati, si trasforma in una trasgressione, da cui proviene il piacere elettrizzante delle cose proibite.
D’altra arte, però, non si può far finta di nulla quando dalla bocca del bambino cominciano a uscire termini irripetibili: noi siamo i suoi educatori. Che fare allora? Bisogna giocare d’astuzia: va benissimo dire al bambino, con tono fermo, che certe parole non devono essere usate, ma deve finire qui.Enfatizzare potrebbe infatti invogliarlo a dirne sempre di più, sempre più spesso.
Può accadere anche che prenda l’imbarazzante abitudine di usare il suo nuovo linguaggio impossibile davanti agli estranei: qui bisogna essere più duri e insistere sul fatto che le parolacce infastidiscono chi sta attorno, quindi non vanno dette perché la propria libertà (di dirle) finisce dove inizia quella degli altri (di non sentirle).

Questo l’hai detto tu!

Nel momento in cui si decide di imporre al bambino di non dire parolacce, bisogna obbligare se stessi a fare altrettanto, per non cadere nella dinamica del “predicare bene e razzolare male” che impedisce di risultare credibili e, quindi, di far osservare le regole che si impongono.
Posto questo, una parolaccia può sfuggire, ci si può scommettere, verrà istantaneamente rilevata e sottolineata dal bambino.
La strategia migliore in una simile eventualità è quella di dire per esempio: “Mi dispiace di aver pronunciato una brutta parola: ho commesso uno sbaglio”. In questo modo il bambino imparerà anche che ammettere un si può.