
De Laurentiis, prove di disgelo. L'arrivo di Gattuso faciliterà la pace coi giocatori!
Il presidente ha assistito agli allenamenti della squadra: è colpito positivamente dal nuovo tecnico, che vorrebbe lavorare in un clima più sereno...

Poche perplessità e una certezza: il Napoli ha voglia di ricompattarsi, di lasciarsi alle spalle il novembre nero che ne ha messo in discussione il progetto e la credibilità. Un passo importante l'ha fatto Aurelio De Laurentiis, cambiando l'allenatore. Ma non è stata una scelta semplice. Lui, per piglio imprenditoriale e culturale, è sempre stato decisamente contrario agli esoneri, ha sempre creduto nelle proprie scelte e se certi rapporti non sono durati negli anni, le sue colpe sono relative. No, il presidente non è un mangia-allenatori. Anzi, ha sempre affidato ai suoi tecnici le chiavi del progetto, rendendoli responsabili e affidando loro tutte le competenze relative al lavoro specifico. I grandi cicli napoletani si sono conclusi sempre per la volontà di chi li ha gestiti. Gli unici due che hanno subito l'esonero sono stati Gian Piero Ventura e Roberto Donadoni. Ma si era ancora nella fase embrionale dell'era De Laurentiis.
DA MAZZARRI IN POI
Walter Mazzarri il primo a chiudere, ma andò via perché aveva già l'accordo con l'Inter. Dopo di lui, fu la volta di Rafa Benitez che, nel giro di 24 ore, rifiutò l'offerta di De Laurentiis, e si accordò col Real Madrid. L'ultimo, in ordine di tempo, è stato Maurizio Sarri: non volle prolungare l'accordo col Napoli, perché s'era già promesso al Chelsea. Ancelotti è stato un caso particolare e una scelta sofferta. Esonerarlo s'è reso necessario per rimettere in piedi la stagione.