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La storia dei Sintetizzatori - KORG MS20
Correva l’anno 1978, i sintetizzatori grandi come un furgone erano solo un ricordo grazie alle dimensioni sempre più piccole dei circuiti integrati, il suono elettronico era stato metabolizzato dalla musica pop e sempre più musicisti, anche quelli non ricchi, desideravano possibilità timbriche nuove
Piccolo Compatto e Cattivo
Una delle più importanti caratteristiche distintive dell’MS-20 era rappresentata dai potenti filtri risonanti high-pass e low pass. Massimizzando la risonanza si andava a creare un’auto-oscillazione del filtro, la quale costituiva una vera e propria peculiarità, un drastico cambiamento del suono da molti definito come “inimitabile”.
È tutt'oggi uno dei sinth analogici monofonici più ricercato e apprezzato da nostalgici e non, grazie al suo suono corposo e potente e al suo sopracitato iconico filtro analogico, la cui circuiteria è utilizzata ancora oggi nella sua fedele replica moderna (MS20 mini).
Suoni complessi
Quando si parla di MS20 si parla di sintesi sottrattiva, cioè di un processo di creazione del suono nel quale, partendo da onde molto ricche e complesse, sottraendo porzioni di segnale attraverso i percorsi di filtro e le modulazioni si ottengono tutte le variabili di suono.
Ma Korg ha predisposto questo memorabile synth anche di una piccola patch e di un ESP (processore di segnali esterni) . Un altro mondo di variabili che si apre alla nostra creatività e alla sperimentazione più pura del Sound Design.
Se ti va di approfondire, fare due chiacchiere o intraprendere un percorso didattico su misura per te riguardo questo mondo contattami qui sarò lieto di risponderti.
Prossimamente MOOG.