LUTERO (da F. Nietzsche)

Un monaco tedesco, rancoroso,
non capì nulla del Rinascimento
(del cristianesimo il superamento[1])
e restaurò quel credo rovinoso.

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Vide la corruzione del papato,
e non capì – ahi stoltezza infinita! -
che portava al trionfo della vita,
l’originale abolendo peccato.


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Le olimpiche deità, risuscitate,
si riaffacciaron piene di speranza,
ma il nichilismo cristiano che avanza
le risommergerà in barbare ondate.


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I culti sotterranei trionfanti,
senza aldilà la vita non si uccide.
Si beva il sangue in messe[2] deicide,
Cristo strumento di tesi[3] aberranti.


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Paolo e seguaci di Gesù, nemici,
nascer lo fanno da chi non fu amata;
vergine resta chi fu violentata,
ma priva sempre di amplessi felici.


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Partenogenesi abolì Lutero,
ma è in agguato ancor la dannazione,
di un corpo vivo l’empia combustione[4]:
a che servì l’abolizion del clero?


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I martiri versando il loro sangue[5]
per bramosia di morte e di dolore,
sani pagani già riempîr d’orrore[6],
la salute ceduta a un volto esangue.


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La causa non accresce il suo valore
se si sacrifica per lei la vita
o la salute, che non va tradita.
Paolo e Lutero adorano l’Errore.


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Scettici son gli spiriti più grandi,
stupidità pur dei persecutori,
che i martiri ricoprono di onori,
su altari innalzandoli esecrandi.


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Debolezza è il bisogno di una fede[7],
 l’uomo di fede è un uomo dipendente.
Non appartiene a se stesso il credente,
la verità non conosce e non vede.

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Lucrezio e Zaratustra ed Epicuro
ceder dovettero all’Ebreo eccellente[8].
Il culto sotterraneo fu vincente,
ma può crollare il più solido muro.

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25 gennaio 1999, Lorenza Franco

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[1] pioniere Erasmo da Rotterdam
[2] cattoliche
[3] protestanti
[4] Anche il protestantesimo bruciò streghe ed eretici.
[5] “E’ necessario che il sangue sia versato, solo nel sangue esiste il perdono” (S. Paolo, Lettera agli Ebrei, 9,22).
[6] I cristiani "circumcelliones" porgevano l’arma ad un passante intimandogli: “O mi uccidi o ti uccido!”.
[7] Fede significa non voler sapere quel ch’ è vero.
[8] Paolo