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L'unico maschio
Sono, i preti, dei maschi rassegnati:/ il Dominante sol abbia dei figli,/ un solo gallo, con cresta e bargigli,/gli altri stiano a guardar, appollaiati./ Le femmine si posson riprodurre/ tutte quante, e questo invidia desta. /Al posto lor, quel che dei maschi resta/ (...)
Non ci sono maschi sulla terra, siete tutti femmine.
(Krishna a una santona indiana)
Sono, i preti, dei maschi rassegnati:
il Dominante sol abbia dei figli,
un solo gallo, con cresta e bargigli,
gli altri stiano a guardar, appollaiati.
Le femmine si posson riprodurre
tutte quante, e questo invidia desta[1].
Al posto lor, quel che dei maschi resta,
si pone[2], e un solo Lui li può condurre.
E divenne invisibile la Donna,
senza più un nome, segregata in casa,
non cittadina e di terror pervasa
lei che, del branco, era la colonna.
Era, l'adultero, ucciso dal marito[3].
Di lei, che succedeva, non si sa.
Del suo destin, che cale alla città?
Raminga o uccisa, chi muoveva un dito?
Se non uccisa, la prostituzione
poi diventava il suo triste destino.
L'improvviso interesse cittadino
le imponeva la pornotassazione.
Lorenza Franco
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[1] I maschi sono naturalmente sterili (E. Fromm).
[2] I maschi dell’Homo Sapiens si costituiscono femmine simboliche con utero esterno (la moglie).
[3] Nella civilissima antica Grecia.
Fonte: http://www.divinidiversi.it/poesie/l-amore-di-se/l-unico-maschio