Lorenza Franco

Founder Senior

Guerra

2020-01-17 18:55:08

Voglio che il mio nemico abbia una casa,/ pane e gli affetti di cui ha bisogno./ Non sia, per lui, l’amore solo un sogno,/ di gioia abbia l’anima pervasa./ Non siano i suoi pensieri vili o avari,/ non l’atterriscan bellicose grida./ Raccolga fiducioso la mia sfida,/ (...)

Voglio che il mio nemico abbia una casa,

pane e gli affetti di cui ha bisogno.

Non sia, per lui, l’amore solo un sogno,

di gioia abbia l’anima pervasa.

Non siano i suoi pensieri vili o avari,

non l’atterriscan bellicose grida.

Raccolga fiducioso la mia sfida,

m’affronti con coraggio e ad armi pari.

L’erba non soffrirà dei nostri passi,

non recheremo offese alla Natura.

Con spade rotte e senza affilatura,

morbidi lanceremo anche i sassi.

Ognuno se ne andrà per la sua strada,

mani agitando ancora minacciose,

ché, sulle spine, sempre ci son rose,

e lascian qualche petalo che cada.

                                    Lorenza Franco

Nota: questa poesia è la mia risposta diplomatica e cortese al parroco di Ponte in Valtellina che inveii nei miei confronti per le mie due poesie sulle campane disturbanti con frasi poco eleganti e definendomi una "verseggiatrice". Fatto sta che, grazie alle mie poesie, la protesta dei residenti fu corale e costrinse la chiesa a ridimensionare tempi e suoni delle campane.




Fonte: http://www.divinidiversi.it/poesie/filosofia-ed-etica-laica/guerra 

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