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Amleto, ovvero l’etica della vendetta.
Deve convincere prima se stesso/ l'ambiguo eroe del grande dilemma./ Lo scuote il suo fantasma dalla flemma,/ d'Ofelia fuorviante è quell'amplesso./ (...)
Deve convincere prima se stesso
l’ambiguo eroe del grande dilemma.
Lo scuote il suo fantasma[1] dalla flemma,
d’Ofelia fuorviante è quell’amplesso.
Di rimostranze l’evidente eccesso
più somiglianze mostra che divari
in quei ritratti[2] dai ricordi amari,
che di vendetta avviano il processo.
Ma Amleto non aveva via d’uscita,
fu, la sua scelta, un’impresa vana,
escludeva dal mondo, la rinuncia[3].
Della vendetta l’etica abolita[4],
ritorna quello spettro nella tana.
Ma già un’altra Vittima[5] si annuncia[6].
Della vendetta abolendo lo spettro,
la talpa ritornando nella tana,
il forte braccio della sorte incombe.
Del comando è volubile lo scettro,
ride la Storia d’una scelta vana,
d’un sangue sparso su inutili tombe.
Ma, per Amleto, quale via d’uscita?
D’un’etica distorta prigioniero,
sacro è il dovere che gli viene imposto,
il dramma non può rispettar la vita.
Compier dovrà quel gesto non sincero,
il pubblico ha pagato e sta al suo posto.
Lorenza Franco
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[1] Lo spettro del padre esorta Amleto a vendicarlo.
[2] del padre assassinato e dello zio fratricida.
[3] un figlio che non vendicava l'assassinio del padre sarebbe stato emarginato dalla società benpensante del tempo.
[4] da Gesù
[5] Gesù stesso
[6] La cultura cristiana non si è mai dissociata del tutto dai valori legati alla vendetta (nil inultum remanebit).
Fonte: http://www.divinidiversi.it/poesie/ritratti/amleto-ovvero-l-etica-della-vendetta