Libri, che passione!

Libri & Scrittura

Recensione "Il guardiano del faro libro" di Camilla Läckberg

2020-07-13 11:31:42

Di solito adoro e divoro i libri nordici, soprattutto quelli della Läckberg ma, come si dice, c'è sempre l'eccezione che conferma la regola. Vi scrivo la trama e la mia opinione.

Trama

In una notte d’inizio estate, un’auto percorre a gran velocità la strada che collega Stoccolma alla costa occidentale. La donna al volante ha le mani sporche di sangue. Insieme al figlio, Annie sta fuggendo verso Gråskär, nell’arcipelago di Fjällbacka. Quell’isola scabra, con il faro bianco e la vecchia casa del guardiano dove crescono le malvarose, appartiene alla sua famiglia ed è l’unico posto in cui lei si sente al sicuro, lontano da tutto. La leggenda popolare vuole che lì si aggirino gli spiriti dei morti, ma questo non la turba, anzi, in quel luogo così solitario, dove il suo sguardo può spaziare solo su scogli e mare salato, ad Annie piace pensare che i fantasmi siano rimasti per farle compagnia. Intanto, a Fjällbacka, Erica Falck è totalmente assorbita dai suoi gemelli di pochi mesi, tanto più che Patrik, da poco rientrato in servizio, è alle prese con un’indagine piuttosto spinosa: il dirigente del settore finanze del comune è stato ucciso nel suo appartamento con un colpo di pistola alla nuca. Il movente dell’omicidio sfugge e la vittima, che poco prima di morire aveva fatto visita ad Annie all’isola degli spettri, sembra essere stato un uomo dai mille segreti. Sfidando un muro di silenzi, la polizia di Tanum scava nel suo passato e trova un collegamento con un’associazione di sostegno a donne maltrattate. Una pista che permetterà a Patrik, sostenuto dal calore di una famiglia solida e sempre più numerosa, di portare alla luce i mondi calpestati di persone a cui la parola casa desta soltanto il ricordo di cicatrici, deboli ombre che solo nell’amore per un figlio possono trovare la forza per continuare la loro fuga dal dolore che annienta ogni emozione, da caos e distruzione.

La mia opinione sul libro

Di solito adoro e divoro i libri nordici, soprattutto quelli di Camilla Läckberg ma, come si dice, c'è sempre l'eccezione che conferma la regola. L'inizio è molto lento e confusionario, successivamente c'è un altro omicidio (all'inizio si capisce che qualcuno è morto) che mette un po' ma giusto un pochino di brio alla storia. L'unica cosa che mi è piaciuta è il ritorno al passato sulla storia di una famiglia vissuta sull'isola del faro.