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La figlia della luna piena: un viaggio introspettivo alla scoperta di sé e delle proprie radici

2024-05-20 16:30:00

La figlia della luna piena di Mariangela Biffarella è un romanzo che mi ha conquistata sin dalle prime pagine. La storia ruota attorno a Luna, una ragazza siciliana che, all'età di cinque anni, viene abbandonata dalla sua famiglia che emigra in Argentina. Cresciuta dalla zia Sara, Luna si sente sola e incompresa, in balia di emozioni contrastanti e di un profondo senso di abbandono.

L'autrice ci accompagna in un viaggio introspettivo alla scoperta di sé e delle proprie radici. Attraverso i ricordi di Luna, ripercorriamo la sua infanzia tormentata, i suoi sogni infranti e il rapporto complesso con la zia Sara. La narrazione è delicata e poetica, capace di far emergere le emozioni più profonde della protagonista.

Ciò che ho apprezzato di più di questo romanzo è la sua capacità di far riflettere. Non solo sulla tematica dell'abbandono e del dolore, ma anche sull'importanza di mettersi nei panni degli altri. La storia di Luna ci insegna che ognuno di noi porta con sé un bagaglio di esperienze e sofferenze che spesso non vengono comprese dagli altri.

"La figlia della luna piena" è un libro che consiglio a tutti coloro che cercano una lettura profonda e coinvolgente. Un romanzo che ci invita a guardare oltre le apparenze e a comprendere la complessità dell'animo umano.

Oltre alla bellezza della storia, vorrei sottolineare anche l'eleganza della scrittura di Mariangela Biffarella. La sua prosa è ricca di immagini evocative e di metafore suggestive, che rendono la lettura ancora più piacevole.

La mia opinione

La figlia della luna piena è un romanzo che mi ha emozionata e fatta riflettere. Un libro che porterò con me nel cuore e che consiglio a tutti coloro che amano le storie profonde e introspettive.

Perché leggerlo

  • Per una storia coinvolgente e ricca di emozioni
  • Per un viaggio introspettivo alla scoperta di sé e delle proprie radici
  • Per riflettere sull'importanza di mettersi nei panni degli altri
  • Per apprezzare la bellezza della scrittura di Mariangela Biffarella

Curiosità

Nel libro si parla di "Desaparecidos". Questo termine significa letteralmente "scomparsi" in spagnolo e portoghese e si riferisce alle persone che furono arrestate per motivi politici, o anche semplicemente accusate di avere compiuto attività "anti governative", dalle polizie dei regimi dittatoriali militari argentino, cileno e di altri paesi dell'America Latina attivi negli anni settanta e ottanta, e delle quali si persero in seguito le tracce.

Tipico del fenomeno dei desaparecidos fu la segretezza con cui operarono le forze governative; gli arresti e i sequestri avvenivano spesso di notte e in genere senza testimoni, così come segreto rimaneva tutto ciò che seguiva all'arresto; le autorità non fornivano ai familiari la notizia degli avvenuti arresti e gli stessi capi di imputazione erano solitamente molto vaghi. Della maggioranza dei desaparecidos non si seppe effettivamente mai nulla; solo dopo la caduta dei regimi e il ritorno alla democrazia, con la pubblicazione del rapporto nunca más (mai più), che permise la ricostruzione di una parte degli avvenimenti e della sorte di un certo numero di "scomparsi", fu possibile conoscere che molti di loro erano stati detenuti in campi di concentramento e in centri di detenzione clandestini, torturati e infine assassinati segretamente, con l'occultamento delle salme in fosse comuni, o gettati nell'Oceano Atlantico o nel Río de la Plata con i cosiddetti voli della morte.

Trama

Sullo sfondo di una Sicilia bella e tormentata, la vita di Luna viene sconvolta a cinque anni dall’abbandono della famiglia, che emigra in Argentina, lasciandola con zia Sara e la promessa, sempre tradita, di tornare.

Impermeabile all’amore della zia, fino agli anni dell’adolescenza, Luna sente il dolore e la rabbia crescere insieme a lei, in un ambiente che percepisce come una gabbia soffocante dove infrangere le regole e da cui fuggire. E fugge. Ma grazie alla paziente dolcezza di zia Sara, che ha saputo ricucire i lembi delle loro vite contrapposte, lo fa con un sogno in tasca e i suoi nodi irrisolti che continueranno a condizionare le sue scelte, finché un evento improvviso la costringerà a tornare in Sicilia.

In un viaggio fisico e interiore che si dipana tra i suoi ricordi, i segreti di zia Sara, le sconvolgenti rivelazioni delle lettere di zio Pietro e una serie di eventi inattesi, Luna troverà la giusta luce per mettere a fuoco il passato, le persone care e anche se stessa.

Con la precisione di un orologiaio e la delicatezza di un poeta, Mariangela Biffarella intreccia le vite dei suoi personaggi come fili di un arazzo antico, dove ogni colore e ogni sfumatura raccontano una storia di coraggio, perdita e rinascita, mentre la luna si fa custode di segreti antichi e promesse future. 

La figlia della luna piena è una storia che parla al cuore con una tessitura di parole che danzano leggere tra le pagine, sfidando il lettore a contemplare l’infinito nascosto negli attimi più semplici della vita.  Non è solo un libro da leggere, ma una melodia che continua a risuonare molto dopo che l’ultima pagina è stata voltata.