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"La donna in bianco" di Wilkie Collins: un bellissimo sensational novel

2020-04-15 13:30:33

Il sensational novel è stato per me una scoperta, non conoscevo questo genere prima di questa challenge.

Ho letto tutto di un fiato questo libro, ricco di colpi di scena:gli occhi fissi sulle pagine, ogni pagina ben scritta, con continue novità.
Narra delle avventure e disavventure di una dama vestita sempre di bianco e di Laura, una bellissima ragazza identica a lei. Dovranno affrontare molte avversità, ma solo una di loro ne uscirà illesa, o quasi.

La donna in bianco è un romanzo epistolare a puntate pubblicato da Wilkie Collins fra il 1859 e il 1960 sulla rivista di Charles Dickens “All the year around“.
La novella è considerata dalla critica il primo esempio di romanzo poliziesco, incentrato su intrighi passionali e misteri in un’Inghilterra incupita nelle sue eterne notti senza speranza.
Walter Hartright è il detective (non di professione) alle prese con il mistero della donna in bianco, una storia che già all’epoca della sua pubblicazione ebbe un successo inaspettato perfino per il suo autore.

La donna in bianco, trama completa

Il romanzo comincia con il protagonista Walter Hartright, un insegnante d’arte, che passeggia di sera nella strada fra Hampstead e Londra. Durante il tragitto fa il suo incontro per la prima volta con la donna in bianco: una figura di donna in stato di angoscia, vestita di bianco, diretta a Londra.
Un pò di tempo dopo, Hartright si reca presso una famiglia a nord di Limmeridge, dove ha trovato lavoro come maestro di disegno per i residenti della casa. Qui fa la conoscenza di Laurie, una ragazza bella e dai modi raffinati che somiglia incredibilmente alla donna in bianco. Walter e Laurie stringono subito un’amicizia che col passare del tempo si tramuta in un sentimento d’amore. La ragazza tuttavia è già promessa in sposa ad un altro uomo, Percival Glyde.
Hartright, incuriosito dalla somiglianza di Laurie con la donna in bianco, cerca di andare più a fondo nella vicenda: scopre così che il nome della donna è Anne Chaterick e che la ragazza era stata presa in affidamento dal padre e la madre di Laurie, per poi essere però spedita in manicomio sotto pressione proprio di Percival Glyde.
I due intanto si sposano, ma Glyde ha un secondo fine: un suo conoscente, il malvagio conte Fosco,a conoscenza delle difficoltà finanziare di Glyde, lo invita a far firmare a Laurie un documento che gli consentirebbe di appropriarsi della dote della facoltosa Laurie.
Anne Chaterick, dal manicomio, sembra saperne di più e vorrebbe mettere in guardia Laurie sulla pericolosità di Glyde e Fosco, ma muore a causa di un brutto male prima di riuscire a contattarla.
Fosco e Glyde così escogitano un piano ancor più malevolo: drogano Laurie e la collocano in manicomio come Anne, mentre la donna realmente defunta viene spacciata per Laurie.
La sorella di Laurie, Marion, viene a scoprire l’inganno e lo comunica a Walter, il quale è ora più che mai intenzionato a salvare Laurie e a sposarla.  Emerge che Anne Chaterick era figlia del padre di Laurie, questo il  motivo della somiglianza, e che Glyde era un figlio illegittimo, che non avendo diritto all’eredità di immobili e titolo era intenzionato a liberarsi delle due sorelle per assicurarsi la loro dote. L’epilogo della vicenda è sorprendente e da leggere fino alla fine.

Chi è Wilkie Collins

Wilkie Collins nasce a Londra l'8 gennaio 1824. Il padre William, paesaggista, ha in mente per il figlio un futuro fuori dal mondo dell’arte. Infatti Wilkie all'inizio si cimenta con il commercio del thè, scoprendo, però, di non essere tagliato per le attività mercantili. A quel punto decide di studiare giurisprudenza al Lincoln's Inn: nel 1851 ottiene l'abilitazione all'avvocatura, ma tale carriera non gli dà lo sperato successo. Solo iniziando a scrivere scoprirà la sua vera vocazione che si accompagnerà a quella per la pittura – Collins arriverà ad esporre le sue opere alla Royal Academy in una mostra nell'estate del 1849. Ma la sua vera passione rimarrà comunque la letteratura, passione che lo porterà ad essere riconosciuto come il padre del genere poliziesco. La sua prima opera è dedicata al padre, morto nel 1847, Memoirs of the Life of William Collins, edita l'anno successivo. Quindi pubblica due romanzi: Antonina nel 1850 e Basil nel 1852. Nell’aprile dello stesso anno incontra, grazie al suo amico Augustus Egg, Charles Dickens e scrive per la sua rivista, un settimanale, Household Words: è l'inizio di un lungo rapporto di lavoro e d'amicizia lungo dieci anni. G.K. Chesterton ebbe una volta modo di scrivere relativamente a Dickens e Collins: «Erano due uomini che nessuno può superare nello scrivere storie di fantasmi». I due amici e collaboratori decidono di fare un viaggio in Francia. Questo viaggio avrà un significato straordinario non solo per la vita artistica dei due scrittori ma soprattutto per l'intera storia della letteratura. I due tornano infatti dalla Francia recando sotto il braccio un libro che sarà destinato a cambiare l’intero corso letterario del genere mistery, la Recueil des causes célèbres di Maurice Mejean, che riportava in una raccolta tutti i principali casi giudiziari di cronaca nera compresi tra il 1807 e il 1814.

Il primo romanzo maturo di Collins risale al 1860: ispiratogli da un fatto personale realmente accaduto e improntato agli influssi balzachiani, La donna in bianco è un complicatissimo romanzo a tinte forti, che in sostanza preclude a quello che sarà poi il suo capolavoro definitivo, La pietra di Luna, del 1868, appassionante romanzo raccontato a più voci in cui si narra di un prezioso gioiello andato perso e dell'onore di una ragazza che rischia di essere macchiato. A partire dal 1870 però, anno della morte di Dickens, la fama di Collins comincia a scemare, iniziò a soffrire di artrite, finì col diventare dipendente dall'oppio, sviluppò una sindrome paranoica che lo portò a credere di essere sempre accompagnato dal suo alter ego. Nel suo romanzo The Moonstone tratterà proprio degli effetti dell'oppio. Collins non si sposò mai, ma nel 1858 si innamorò di una vedova, Caroline Graves, con la quale convisse per molti anni. Questo non gli impedì di avere tre figli da un'altra donna, Martha Rudd. Di fatto, Collins ebbe una relazione con entrambe le donne, durante gli ultimi vent'anni circa della sua vita. Wilkie Collins muore il 23 settembre 1889 e viene seppellito al Kensal Green Cemetery.