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Libri & Scrittura

Come scrivere un libro per bambini

2020-06-17 10:04:57

Sembra facile ma non lo è, anzi! Scrivere un libro per bambini è più difficile di quanto possa sembrare.Occorre conoscere per bene tutti i rudimenti e le tecniche avanzate di scrittura perché, come vedrai tra poco, si ha una grande responsabilità, in mano. Vediamo insieme come riuscirci al meglio.

Scegli il genere

Vuoi scrivere un romanzo, alla Jule Verne, oppure una favola, come i fratelli Grimm? Magari vuoi solo creare un libro illustrato, da colorare, o con parole da annerire, per insegnare ai più piccini i rudimenti della scrittura.

Come avrai già capito, il primo passo da fare è riflettere bene sul tuo obiettivo finale e sull’età dei tuoi lettori. Scuola dell'infanzia? Elementari? Medie? Glielo leggerà la mamma, o lo leggeranno da soli? Un buon espediente, secondo me, è quello di studiare romanzi e favole di molti anni fa. In fondo, se vengono letti ancora oggi, un motivo ci sarà. Scopri e, all’inizio, copia i loro punti di forza.

Anche i libri di poesie o i brevi racconti possono andare bene. Mettiti nei panni di un quasi adolescente che sta per avvicinarsi alla lettura di piacere (non quella obbligatoria, scolastica). Se gli offri racconti di una o due pagine, o poesie di una pagina, sarà più semplice farlo appassionare. Bisogna muoversi per piccoli passi, no? 

Scegli il linguaggio più adatto

Anche il linguaggio da utilizzare è molto importante: deve essere semplice e postivo, evocare pensieri belli, fluido, semplice, con qualche parolina nuova, qui e là, che funga da àncora emotiva e arricchisca il vocabolario del piccolo. Ancora oggi, io ricordo il nome del libro e il momento preciso in cui ho letto o ascoltato determinate parole per la prima volta.

Occorre costruire tutto uno scenario ad hoc, mettere in campo personaggi “vivi” e utilizzare parole che poi il piccolo possa associare a queste atmosfere e alle emozioni vissute, anche in futuro. Molto utile, dunque, può tornare l’utilizzo di parole che il bambino di certo non conosce.

E non dimenticare la morale. Perché relegarla ai libri per adulti? In fondo, ogni fiaba ne ha una.

Il “linguaggio semplice” non significa “banalità”, ma vuol dire accessibilità, da parte di bimbi di una determinata fascia di età, alla conoscenza del mondo. Non pensare che i bambini siano meno svegli degli adulti, non snobbarli, non prenderli sottogamba. In realtà, è l’esatto opposto.

Usa le metafore

Come detto, le fiabe e i racconti per bambini hanno una responsabilità immensa, per questo bisogna lavorare in maniera certosina, più che con gli adulti. Le basi della scrittura, specie di quella narrativa, sono indispensabili per la buona riuscita del lavoro. Peraltro, se la tua opera non è di ottima qualità, faticherà a farsi notare, in un mondo così competitivo come quello di oggi.

E non sto parlando semplicemente delle regole grammaticali, ma di qualcosa di più raffinato.

Il cervello dei bambini lavora molto per immagini e apprende facilmente. Il modo migliore per veicolare messaggi positivi, che permettano ai piccoli lettori di comprendere il mondo e vivere emozioni piacevoli, dunque, è lavorare per metafore.

Qui vorrei solo ricordarti come tutte le più grandi favole della storia siano fondate su metafore. Narrano una storia di fantasia per insegnare come funziona il mondo. Non è un segreto che le versioni originali delle favole fossero anche molto cruente, drammatiche, quasi una sorta di iniziazione che dicesse ai piccoli lettori: il mondo va così, può essere bello ma anche brutto.

Io preferisco storie delicate e piacevoli, in fondo i bambini hanno molto tempo per capire che il mondo può essere anche brutto. Ma è una mia opinione.

Le neuroscienze ci hanno insegnato che un bambino che legge, o ascolta la lettura di storie, ottiene una stimolazione dei neuroni e uno sviluppo cognitivo importante. Gli studi hanno confermato che questa attività è fondamentale anche nel periodo neonatale e addirittura in quello prenatale!

Ti dico questo per sottolineare ancora una volta quanto sia delicato il compito di chi scrive storie per bambini.

Ripensa alla tua infanzia

Anche noi siamo stati piccini, giusto? Bene, con un piccolo sforzo possiamo tranquillamente ricordare cosa ci appassionava, cosa ci faceva sognare, cosa ci faceva sorridere.

Replica questi elementi, riportali nel tuo libro, magari con inventiva, fantasia, originalità. Ma gli elementi che fanno battere il cuore ai nostri cuccioli sono sempre gli stessi, nonostante il passare degli anni e dei secoli.

Credo che sia questo il modo migliore per entrare nel cuore dei piccoli lettori e renderli felici. Se hai dei figli o nipoti, poi, chiedi loro cosa vorrebbero leggere, quale storia li appassionerebbe al punto tale da tenerli svegli. Ti diranno loro su cosa lavorare e tutto sarà più semplice. 

Un ultimo consiglio: nei libri per bambini, uno degli espedienti narrativi più usati è quello dell’antropomorfismo, ovvero assegnare sembianze umane ad animali e oggetti. Si tratta di un espediente utilizzato fino alla nausea, ma sempre utilissimo. Sicuramente verrà anche a te voglia di usarlo, per questo motivo ti dico: sii originale, rompi le regole