Quando lo stile di uno scrittore non si adatta all’argomento di cui parla, il lettore se ne accorge subito. Ad esempio suonerebbe molto strano trovare espressioni tipiche dell’italiano contemporaneo in un romanzo storico ambientato nel Rinascimento.
Se stai descrivendo una scena d’azione all’interno di un thriller e usi frasi troppo lunghe o complicate questo diluirà l’effetto della tensione finale.
Un altro aspetto che devi tenere a mente è che le parole che il tuo narratore usa dicono con chiarezza al lettore chi è.
Un narratore che dice spesso parolacce, è sarcastico o esagera continuamente potrebbe apparire al lettore più giovane di un narratore che usa parole più complesse e ha una voce più “matura”.
Quando devi definire uno stile che rappresenti la voce del tuo narratore pensa ai seguenti punti:
Leggere è una gioia. Ma richiede una certa dose di impegno. Non lasciare che tutta la fatica ricada sul lettore sopraffatto da una lettura inutilmente difficile.
Elimina tutte quelle parole che fungono solo da riempitivi senza aggiungere nulla. Ad esempio invece di “Vide che la porta era bloccata” puoi scrivere “La porta era bloccata”, che sicuramente semplifica il compito del lettore. Quando elimini tutte le parole che non sono necessarie, la tua prosa è più chiara e al tempo stesso più pulita.
Inserire la stessa parola alla fine di una frase in due frasi di seguito, o ripetere più volte la stessa struttura grammaticale, dà al lettore l’idea di qualcosa di monotono e poco curato.
Per evitare questo:
Per “qualificatori” s’intende l’insieme di quelle parole (sostantivi, aggettivi, avverbi) che accompagnano un altro sostantivo per qualificarlo. Spesso però imprecisi. Come nel caso di “davvero”, “veramente”, “estremamente”. Ad esempio dire “Era estremamente preoccupato” non descrive con precisione il grado di preoccupazione provato dalla persona.
Se un qualificatore non aiuta a essere più precisi, allora forse è il caso di cambiare la parola principale. Ancora un esempio: “Era felice”. Per mostrare l’intensità di questa felicità, anziché un qualificatore potresti usare un sinonimo di “felice”, come “entusiasta”. Dire che un personaggio è entusiasta significa dire che è molto più che felice.
La prosa migliore è quella che offre immagini concrete, vivide. Più usi nomi astratti in una frase e più vaga e confusa sembrerà la tua scrittura.
Le immagini concrete infatti sono più adatte a trasmettere al lettore un senso di caratterizzazione e permettono di visualizzare il mondo, i desideri dei personaggi in modo più chiaro e preciso.
vv