Chiudersi e difendersi però non produce benessere ma tristezza e frustrazione che può anche diventare, nel lungo termine, rabbia o rancore. Si tratta di uno stato emotivamente molto sgradevole che inibisce la nostra forza vitale e ci trattiene in uno stato "limbico" di attesa senza sbocco.
Emergere da questo stato di sofferenza non è solo necessario ma è anche possibile e possiamo farlo solo se trasformiamo il tempo del dolore in tempo di riflessione del nostro mondo interiore.
Assumendoci la responsabilità delle nostre scelte quotidiane ci permettiamo di rimettere la nostra vita nelle nostre mani. Solo così possiamo riemergere dal nostro disagio senza rinunciare all'amore e alla relazione da favola che abbiamo sempre sognato.
Ogni amore che comincia è una delle promesse più dolci che arricchiscono la vita di ogni donna.
È l'inizio di un sogno che è diventato reale, l'inizio di un viaggio emozionante. Noi donne sappiamo quanto sia importante la relazione per una vita appagante e completa ed è proprio per questo motivo che investiamo tanto nella relazione...talvolta anche troppo!
È inutile negarlo! Vivere una relazione d'amore appagante ci dona vitalità, energia, entusiasmo e dona alla nostra vita quella lucentezza che ci fa stare meglio.
Esattamente al suo opposto si colloca la delusione profonda per la fine di quella relazione alla quale abbiamo creduto e nutrito con tutte le nostre migliori energie. Tutto è finito e adesso ci ritroviamo sole ad affrontare un dopo che ci appare faticosissimo.
Tristezza per il dolce sogno infranto,
Delusione per il fallimento di un progetto,
Frustrazione per la perdita di una parte di noi che va via per sempre,
Rabbia per non essere riuscite a capire e ad evitare,
Rancore per l'altro che non ci ha capite e amate abbastanza.
Tutto questo e tanto altro ci mettono in condizione di credere che l'amore è un grande bluff e che non ci ricadremo un'altra volta. Ecco che la fine di una relazione importante si imprime nella nostra memoria come un'esperienza dolorosa condizionando il corso delle nostre relazione future.
Il tempo del dolore che segue la fine della relazione può trasformarsi nel miglior tempo di riflessione su se stessi.
Non stiamo parlando di una riflessione distruttiva di sé o dell'altro, di recriminazione o di accusa o di giudizio alla ricerca di colpe e meriti, colpevoli e vittime.
Un tale tipo di approccio non farebbe altro che aumentare il nostro disagio facendoci sprofondare ancora di più nel meccanismo vizioso e tossico dal quale non può prodursi nulla di buono per noi.
Stiamo parlando di una riflessione che ha lo scopo di rimetterci "al centro della scena".
Ma che cosa significa?
Quando ci ritroviamo sole solitamente scatta in automatico la "modalità vittima".
Pensiamo...
ma cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo,
sono stata sfortunata,
sono stata una stupida e non ho capito nulla,
ho avuto troppa pazienza,
sempre la solita inguaribile romantica.
Sono tutte frasi che ci mettono nella condizione di percepire noi stesse come vittime della situazione. Ma non è così che siamo state abituate a pensare?
E se invece cominciassimo a pensare di riprenderci tutto il nostro potere assumendo su di noi la responsabilità al cento per cento...cosa cambierebbe?
Responsabilità significa potere. Potere fare!
Assumersi la responsabilità ci rende consapevoli che ogni piccolo passo che facciamo ci porta verso il nostro miglior bene e che quel passo dipende solo da noi.
Assumersi la responsabilità ci permette di metterci in cammino verso ciò che abbiamo sempre desiderato.
Assumersi la responsabilità è la strada verso la libertà di essere e di amare.
Dipende da noi! E questa è una buona notizia!!!
Un passo dopo l'altro...
Ecco il mio primo regalo per te!
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