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La tradizione dell'albero di Natale

2018-12-11 09:35:15

Condivido con voi un brano dedicato alla tradizione dell'albero di Natale.

Nell'ottavo secolo Willibrod e Bonifacio, i primi missionari arrivati a convertire frisoni e germanici, ritennero necessario abbattere gli alberi sacri di questi ultimi. La Chiesa cercò in seguito di eliminare ogni sorta di culto degli alberi e di Calendimaggio, ma non vi riuscì mai del tutto: non era facile tenere completamente sotto controllo anche quelle zone remote, e in esse il paganesimo sopravvisse. Quando, con l'avvento della Riforma, in queste aree ormai protestanti il potere della Chiesa cattolica diminuì, il culto riapparve sotto forma di alberi di Natale, ceppi di yule e celebrazioni di Calendimaggio. L'albero di Natale riapparve in forma di abete nel tardo Settecento illuminista. Perché un abete e non una quercia? Le querce che secoli addietro avevano rappresentato oggetto di culto, cominciavano a scarseggiare, e inoltre il ricordo del suo forte legame con i rituali pagani germanici era ancora fresco nella memoria della Chiesa. L'abete invece, che comunque nelle fredde zone montane della Germania era stato per lungo tempo l'albero scelto per tali cerimonie, era economico e abbondante, bruciava bene e, avendo un fusto retto, poteva essere trasportato più facilmente. Secondo un'antica leggenda tedesca quando la vecchia pagana Quercia Sacra fu abbattuta dai missionari, dalle sue radici nacque un piccolo Abete. Esso fu così scelto come albero di Natale. (Tony Van Renterghen – Quando Babbo Natale era uno Sciamano)
Crediti sulla foto

by Selena Chiappori
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