fondo prima casa
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Ci sono soggetti che hanno più difficoltà di altri ad avere accesso al credito. Tra questi, ci sono sicuramente i giovani con contratti di lavoro a tempo determinato. Per dare loro credito la banca chiede spesso delle garanzie aggiuntive rispetto all'ipoteca sulla casa, come ad esempio la fideiussione da parte di un parente. In pratica, il genitore, il fratello, la zia vengono obbligati in solido con l'intestatario del mutuo: se il cliente non paga la banca può rivalersi direttamente su di loro.
Per superare questi limiti di accesso al credito, nel 2014, è stato creato il fondo di garanzia mutui prima casa. Si tratta di un fondo statale gestito da Consap che interviene garantendo il 50% della quota capitale dei mutui richiesti. Ora, a metà 2019, è stato rifinanziato con cento milioni di euro dopo aver subìto una battuta d'arresto.
A fine 2018, infatti, l'atteso emendamento nella manovra finanziaria che avrebbe dovuto stanziare nuove risorse per il fondo di garanzia prima casa non era arrivato e così, da febbraio 2019, il fondo gestito da Consap non ha più potuto operare. Altroconsumo aveva anche scritto al ministero dell’Economia e al Parlamento per ottenere nuove risorse: non volevamo infatti perdere questa misura che, pur con tutti i suoi difetti (vedi nostra inchiesta) ha comunque facilitato l’accesso al credito in questi anni. Secondo i dati Consap nel 2018 sono stati 100.000 i mutui garantiti e per il 58% sono stati erogati a under 35. Grazie ai 100 milioni di euro stanziati con il decreto crescita ora il fondo torna a funzionare.
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Che cos’è il fondo prima casa
Il fondo mutui prima casa dà garanzia statale, nella misura del 50%, ai mutui erogati per l’acquisto o la ristrutturazione ai fini dell’accrescimento dell’efficienza energetica di abitazioni principali e che rispettano particolari caratteristiche. La garanzia statale rende più facile l’accesso al mutuo a soggetti considerati più a rischio, come ad esempio chi ha un lavoro a tempo determinato. Per accedere ai finanziamenti, i richiedenti devono recarsi presso le filiali delle banche aderenti all’iniziativa che hanno sottoscritto apposita convenzione e presentare il modulo di richiesta per l'accesso al Fondo. Ad oggi contiamo 147 banche aderenti. L’elenco aggiornato lo si trova sul sito di Consap.
L’immobile per il quale si chiede il finanziamento deve essere adibito ad abitazione principale, non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi) e non deve avere le caratteristiche di lusso indicate dalla legge. L’ammontare del finanziamento non deve essere superiore a 250.000 euro. Tutti possono accedere al fondo se rispettano le indicazioni dette sopra, ma ci sono dei “soggetti prioritari”.
Infatti in presenza di domande pervenute nella stessa giornata è assegnata priorità ai mutui erogati a favore delle giovani coppie coniugate con o senza figli, ai nuclei familiari monogenitoriali con figli minori conviventi, a chi abita le case popolarinonché ai giovani di età inferiore a 35 anni, titolari di un rapporto di lavoro atipico. Per i mutui ai quali è riconosciuta la priorità il tasso effettivo globale (TEG) non può essere superiore al tasso effettivo globale medio (TEGM) indicato trimestralmente dal ministero dell’Economia oggi pari a 2,94% per il tasso fisso e 2,38% per il tasso variabile.