Disturbi Alimentari parte due
La piccola è cresciuta... Ormai è donna e mamma ma il male oscuro è sempre in agguato.
Il disturbo alimentare è subdolo
In 26 anni di malattia la piccola diventa donna ha affermato periodi bruttissimi ma anche periodi buoni in cui il cibo non faceva paura.
pesarsi non era un'ossessione, non doveva più salire sulla bilancia ogni volta che beveva ogni volta che andava al bagno, da vestita, da spigliata, non doveva toccarsi le gambe assicurandosi che la coscia non fosse più larga della circonferenza delle mani o che il bicipite fosse più largo della circonferenza della mano.
Ci sono stati periodi (massimo 6 mesi) in cui riusciva a non guardarsi allo specchio deformato dalla mente ma vedendo lo splendore e la bellezza che quel chilo in più le aveva donato.
Si rendeva conto di essere più bella con più massa corporea addosso, ma regolarmente il benessere lasciava spazio al vuoto e al magone, ed ecco lo specchio deformare nuovamente la figura, non facendola accettare.
Ogni "pesata" in ospedale (ovvero il controllo del peso in cui ti dicono quanto hai perso i preso) era un'ossessione, quindi ingurgitava litri e litri d'acqua per far vedere che era aumentata di peso, a volte provava a nascondere pesi negli elastici per capelli, ma le infermiere, che conosco bene il disturbo, non ne facevano passare una.
La pesata avveniva rigorosamente nuda senza elastici, e lei di sentiva quasi un verme con lo scheletro assomigliante ai detenuti di Auschwitz.
Purtroppo tutt'ora la donna non è guarita del tutto e chissà se mai ne uscirà, ma ha trovato il suo equilibrio, sa che non può scendere sotto un determinato peso, sa che è importante parlare e condividere, sa che è importante non tenersi nulla dentro perché nocivo. Sa che forse un giorno la bilancia non sarà sua nemica ma una sua amica.