Karateka Ingegnere

KARATE tanti stili un'unica ARTE

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Dōjō Kun (regola n°1): il Karate è la via per migliorare il carattere

2019-04-28 14:08:28

Gichin Funakoshi, il padre del Karate moderno, affermò che: lo scopo finale del Karate non è la vittoria o la sconfitta ma la ricerca della perfezione del carattere dei suoi praticanti

Questa prima regola sottolinea l'importanza dell'equilibrio nell'uomo. L'esercizio marziale non coinvolge esclusivamente il corpo: il praticante deve osservare con spirito critico in tutte le situazioni quotidiane che ostacolano il perfezionamento di sé stesso e deve affrontare le asperità interiori con lo stesso vigore con cui intraprende l'esercizio fisico che gli consente di affrontare le difficoltà esterne, lo spirito vigile e analitico deve guidarlo in tutte le situazioni della vita: confusione, pregiudizio, presunzione, egoismo, sopravvalutazione di se stessi, ingiustizia, autocommiserazione e sentimenti incontrollati ostacolano il progresso sulla Via. 


Imparare a gestire la propria interiorità, al contrario, aiuta a raggiungere l'equilibrio e a vivere un'esperienza enormemente appagante, se per altro l'allenamento fisico, con l'avanzare degli anni, conosce necessariamente delle limitazioni, lo spirito, invece, deve e può essere perfezionato fino alla morte.


Quello che si intende con la prima regola del dōjō kun è la ricerca del miglioramento ogni giorno. Nel karate significa salire sul tatami ogni giorno con lo spirito di migliorarsi per tendere alla perfezione del carattere. Significa essere un po' migliori del giorno precedente l'ingresso nel dojo.