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Il Giardino dei Tarocchi

2021-01-24 09:38:03

C'è un posto incredibile che dovete assolutamente visitare, si trova nel cuore della Toscana, sicuramente nel visitarlo vi verrà in mente il Parc Guell di Barcellona, ma invece vi trovate nella Maremma, comune di Capalbio, in provincia di Grosseto. 

Fu nel 1977 che l'artista francese Niki de Saint Phalle ebbe l’ispirazione per creare il Giardino dei Tarocchi, uno scenario spettacolare fatto da 22 sculture ispirate ai tarocchi, impiegò 17 anni per realizzarlo e fu aiutato da tanti altri scultori contemporanei, le strutture sono in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate.
Il parco dei Tarocchi è una vera e propria città con enormi sculture immerse nel selvaggio e suggestivo paesaggio ai piedi della collina di Garavicchio. In una delle opere, quella  dell'Imperatrice all’interno c'è un vero e proprio appartamento dove Saint Phalle Niki visse nel periodo di realizzazione dell'opera. All'opera hanno collaborato anche Ricardo Menon, amico ed assistente personale di Niki de Saint Phalle anch'egli scomparso pochi anni or sono, e Venera Finocchiaro, ceramista romana; le sculture più piccole del Giardino (la Temperanza, gli Innamorati, il Mondo, l'Eremita, l'Oracolo, la Morte e l'Appeso), realizzate a Parigi con l'aiuto di Marco Zitelli, sono state poi prodotte in poliestere da Robert, Gerard e Olivier Haligon.
Le sculture ispirate agli arcani maggiori dei Tarocchi, dense quindi di significati simbolici ed esoterici, sono l'ultima tappa di un percorso artistico iniziato da Niki de Saint Phalle a metà degli anni Sessanta, dopo aver abbandonato il Nouveau Réalisme e gli assemblaggi polimaterici per la creazione delle cosiddette "Nanas", enormi, sinuose figure femminili percorribili ed abitabili, la prima delle quali - la Hon -[1] venne realizzata nel 1966 per il Museo di Stoccolma e la più famosa delle quali, la Tete [2], fu terminata nel 1973 nel bosco di Milly-la-Foret in Francia e dichiarata monumento nazionale dal presidente Mitterrand.
L'architetto ticinese Mario Botta, in collaborazione con l'architetto grossetano Roberto Aureli, ha disegnato il padiglione di ingresso - uno spesso muro di recinzione con una sola grande apertura circolare al centro, pensato come una soglia che divida nettamente il Giardino dalla realtà quotidiana.
Terminata solo nell'estate del 1996, la realizzazione del Giardino ha comportato, oltre ad un enorme lavoro di impianto, una spesa di circa 10 miliardi di lire interamente autofinanziati dall'autrice.
Nel 1997 Niki de Saint Phalle ha costituito la Fondazione Il Giardino dei Tarocchi il cui scopo è quello di preservare e mantenere l'opera realizzata dalla scultrice. Il 15 maggio 1998 il Giardino dei Tarocchi è stato aperto al pubblico.
Giardino dei Tarocchi è stata dedicata nell'estate 1997 una mostra all'interno della secentesca polveriera Guzman, sulla laguna di Orbetello, allestita da Gianni Pettena e corredata di un film biografico di Peter Schamonti sulla storia artistica della scultrice. Nell'estate 2006 l'amministrazione comunale di Capalbio organizzò la prima mostra sul Giardino con esposizione di circa 60 opere e documenti di cantiere provenienti da collezioni private tenuta nel Castello Aldobrandeschi Collacchioni.
Curatore scientifico della mostra fu Roberto Aureli, collaboratore per oltre un decennio di Niki e di Jean Tinguely per la definizione del Giardino dei Tarocchi. Dell'opera è unanimemente riconosciuto[senza fonte] lo stretto connubio tra arte e architettura, perché "della prima utilizza i vasti repertori figurativi e linguistici, ma della seconda ha la dimensione : umana, abitabile, tangibile" [6] e per la "volontà di destinazione dell'evento plastico a configurazione ambientale, dunque percorribile, abitabile"  Inoltre, con l'arredo della sua scultura-abitazione, l'Imperatrice-Sfinge, Niki de Saint Phalle ha elaborato e realizzato l'altro stretto rapporto tra arte, architettura e design , mentre, ancora, presenti ed evidenti sono l'integrazione arte-natura, tradizione-contemporaneità, forme-colore, materia-spirito, così da fare del Giardino dei Tarocchi, un'opera totale.
Un parco davvero curioso, sorprendente ed emozionante da visitare.
Consigli per l'alloggio nei pressi del parco:





Frasso Sabino
Frasso Sabino un comune di origine medievale, il centro di Frasso sorge alto su un colle a quota 405 s.l.m, in posizione elevata sulla riva sinistra del Farfa, con andamento parallelo al corso del torrente.