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Castelnuovo Val di Cecina
è un piccolo borgo delle Colline Metallifere, situato all'estremità più lontana della Maremma aperta al Mar Tirreno e all'isola d'Elba. Non sono certe le origgini, ma sicuramente risalgono all'età longobarda VII sec.
Quando questo popolo tracciò nuove vie per la ricerca mineraria, costruendo una serie di fortezze di avvistamento e difesa lungo il sentiero che da Volterra si snodava verso Massa Marittima.
Il suo nome medievale è Castri Novi de Montanea. Le origini sono incerte, ma risalgono senz'altro all'età Longobarda VII sec, allorché questo popolo tracciò nuove strade per la ricerca dei minerali edificando una serie di rocche di avvistamento e di difesa (Warding) lungo il tracciato che si snodava da Volterra a Massa Marittima.
Castelnuovo e la sua comunità furono al centro degli scontri per il possesso delle risorse minerarie (argento, zolfo, allume e vetriolo), tra il vescovo-conte e il libero comune di Volterra per circa due secoli, fino a che, nel 1429, non entrarono definitivamente nell'orbita della repubblica Fiorentina seguendone le aspre lotte e subendo invasioni e saccheggi dagli eserciti imperiali e dalle truppe mercenarie al servizio delle città nemiche. Alla fine del secolo XV, Lorenzo dè Medici e la sua corte di umanisti scelsero lo stabilimento termale di Bagno al Morbo per trascorrervi lunghi periodi di cura e di riposo.
Dato in feudo come marchesato alla famiglia degli Albizi di Firenze nel 1639, fu ricostruito in autonoma comunità nel 1776 da Pietro Leopoldo I, il grande sovrano illuminista che avviò la rinascita industriale e sociale del suo territorio. Meta di letterati, geografi, scienziati (Lucrezio, Plinio, Dante, Ugolino da Montecatini, Leandro Alberti, Marullo, Busching, Miller, Mascagni, Hoefer, Giovanni Targioni Tozzetti, Maria Curie e molti altri), a partire dal 1818 conobbe una nuova fase di sviluppo economico seguendo i progressi dell'industria boracifera attuati da Francesco de Larderel, sviluppo che per quasi due secoli ne ha caratterizzato la storia, fino ai nostri giorni.
Questo meraviglioso Borgo di Castelnuovo ha una fisionomia tipica medievale e si presenta molto carina e accogliente circondato da fitti boschi. Offre molta tranquillità non essendo percorribile con le auto. Ponti Medievali del Pavone “Il Ponte Alto” e “Il Ponte del Defizio” che si possono ammirare scendendo dal paese verso la Val di Pavoni. Villa Ginori è una vecchissima residenza nobile dove ora è stato allestito un centro dimostrativo delle energie rinnovabili.
Tutto il territorio comunale è caratterizzato dalla presenza di notevoli siti archeologici del periodo neolitico, etrusco, barbarico, medievale e da Pievi premillenarie che testimoniano il radicamento e la diffusione del cristianesimo in quest'area. Infatti, seguendo il corso del fiume Cornia, risalirono dal mare verso l'interno: S. Regolo, S. Cerbone, S. Ottaviano, S. Giusto e S. Clemente, i Santi africani evangelizzatori di Volterra e delle Colline Metallifere. Un'importante via di pellegrinaggio verso Roma, aperta da S. Pietro, vide la presenza di S. Rocco e S. Guglielmo, di abati e di eremiti. Dopo il 1000 Castelnuovo fu a lungo feudo dei conti Alberti fino alla "rivoluzione" del 1213, quando la classe degli uomini liberi di discendenza longobarda (freiherren), riuscì a prendere il potere con l'aiuto del potente comune di Volterra, sotto la cui protezione l'economia e la vita civile conobbero un notevole sviluppo.
Consigli per l'alloggio: