Il ciclo mestruale dell’utero della donna era visto come ciclo di vita e di fertilità durante
l’ovulazione,e di fertilità e morte durante le mestruazioni;esso era
rappresentato dalle fasi lunari e ricordava le stagioni della terra.
In molti miti questo mistero dell’utero è rappresentato da un vaso magico.
Nelle
leggende del Graal prende la forma di un calice;nell’antica mitologia
celtica assume la forma di un calderone e nei testi di alchimia quella
di un alambicco.
Questi vasi offrono abbondanza, fertilità, vita, trasformazione, iniziazione e ispirazione spirituale.
Le leggende del Graal offrono una particolare comprensione e consapevolezza delle energie del ciclo delle donne.
Si suppone che il Santo Graal fosse la coppa dove Gesù Cristo bevve
durante l’Ultima Cena, in seguito conservato da Giuseppe di Arimatea per
raccogliere il sangue delle ferite del Cristo morente.
Esso era fonte di vita e di morte ma anche di ispirazione spirituale, infatti
coloro che lo ottenevano morivano a questo mondo e rinascevano in quello
dello spirito.
Il Graal poteva offrire vino bianco o rosso;come l’utero può offrire i poteri dell’ovulazione o delle mestruazioni.
Le donne in queste storie non ricercano il Graal, perchè esso rappresenta i poteri divini femminili che già risiedono in loro.
Qui le figure femminili riflettono i differenti aspetti della stessa donna.
Le leggenda del Graal rivelano alle donne la loro vera natura e, come
portatrici del Graal, il loro bisogno di conoscere tutti gli aspetti
delle sue energie dentro se stesse e il modo di esprimerle in questo
mondo…
Esiste “Colei che misura” e che rappresenta tutte le donne.
E’ creata quando ebbe inizio il ciclo della prima donna e da allora terrà il ritmo ciclico delle donne fino alla fine dei tempi.
Ella simboleggia il potere del tempo, le energie creative della civiltà e della vita stessa.
Una volta al mese:
VERSA
UNA LACRIMA SALATA, “L’ACQUA DELLA VITA”, UN UOVO E UNA GOCCIA DI
SANGUE, “LA SORGENTE DELLA VITA”,dentro una coppa….l’utero…
Isabella