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A Cerignola Nicola Preziosa inventa la “Ripaltina”, il dolce in onore della Patrona Madonna di Ripalta

2020-06-11 13:08:52

Non c’è nulla di meglio di un dolce per omaggiare il proprio territorio e chi lo protegge. Nicola Preziosa, titolare di un bar e ristorante a Cerignola (Fg) ha ideato la Ripaltina con ingredienti semplici e genuini locali, durante il periodo di quarantena.

Il nome evoca appunto quello della Madonna di Ripalta, protettrice della Città di Cerignola, un’effige raffigurata in un quadro che per sei mesi all’anno viene lasciato nella chiesetta rupestre sulle rive del fiume Ofanto.


Occorre tanta passione per la cucina, che sia a livello amatoriale o professionale poco importa, l’importante è che ci sia vera passione- esordisce così Nicola Preziosa, ristoratore abbastanza conosciuto nel centro ofantino.


Ho sempre avuto la passione per la cucina, e da circa 25 anni ho aperto un bar ed un ristorante a Cerignola. Mi piace stare in cucina dove preparo tanti piatti per i miei clienti. Adoro sperimentare cose nuove. Nella mia terra si coltivano tantissimi prodotti agroalimentari buonissimi e questa idea di omaggiare la nostra patrona Madonna di Ripalta con un dolce mi piace perché valorizza i nostri prodotti e le nostre imprese locali. L’ispirazione per questo dolce è venuta da tutto ciò che osservavo da bambino. Ad esempio, un ingrediente che uso per questo dolce è la mandorla. L’ho usata perché da bambino vedevo sempre gruppi di signore che stendevano le mandorle su di un telo dopo averle pulite con cura, prima di essere caricate su mezzi di trasporto per la vendita. Poi come ingrediente c’è anche l’oliva la bella di Cerignola, ed infine il naspro. Che cos’è il naspro? In pratica la miscela di acqua e zucchero che le nonne adoperavano per ricoprire i dolci”.


La leggenda della Madonna di Ripalta, Patrona di Cerignola


Attorno al quadro della Madonna di Ripalta ruotano due leggende.  La prima narra che il quadro fu rinvenuto, intorno al 1172, da una banda di malfattori che ritrovarono il quadro, nella vicina boscaglia nelle adiacenze del fiume Ofanto. In un primo momento, presero ciò che pensavano un tavolaccio di legno e lo utilizzarono per battere il lardo. Un giorno il capo della banda sbagliò il taglio e l’ascia si conficcò nella tavola da cui sgorgò del sangue. Il brigante, impaurito, avverti così i compagni, con i quali scoprì che sotto l’untume era raffigurata l’immagine della Vergine Maria con in grembo Gesù Bambino, entrambi con il volto sfregiato per l’offesa ricevuta.


Un’altra versione della leggenda racconta che l’icona fu ritrovata da alcuni boscaioli che pensarono di utilizzare il ‘tavolaccio’ per farne legna da ardere. Al primo colpo d’ascia, dall’icona cominciò a fuoriuscire sangue. Fu così che sul luogo dove venne rinvenuta l’immagine, fu eretta una cappella (in realtà le fonti epigrafiche e archeologiche documentano che l’edificio è preesistente al 1172 e comunque dedicato a culti pagani, come quello della dea Bona) e cominciarono i primi pellegrinaggi devozionali.


Dato che il luogo non distava molto sia dalla città di Cerignola che da quella di Canosa, queste ultime si contesero per molto tempo la proprietà del luogo e soprattutto dell’icona. Per risolvere definitivamente il contenzioso, si pensò di mettere il quadro su un carro trainato da buoi e far decidere a questi ultimi dove recarsi. Il carro si diresse tre volte verso Cerignola, decretando così la proprietà alla città ofantina. Il popolo volle però che non si procedesse al restauro della cicatrice sul volto della Madonna, affinché la condanna della violenza e sopraffazione rimanesse sempre viva.


Fonti storiche fanno risalire al 1172, l'anno dell'assegnazione dell'icona a Cerignola accolta con gioia dalla popolazione locale.


Di comune accordo con il vescovo i cerignolani diedero anche il nome di Ripalta all'immagine, perché ritrovata sulla ripa alta del fiume Ofanto (Aufidus). Nel 1543 don Leonardo Caracciolo, conte di Sant'Angelo dei Lombardi, grande feudatario di Cerignola, acquistò tutto l'agro, dove si trovava il santuario, compresa la chiesetta e il quadro che raffigurava la Madonna su un trono con in grembo il Bambino Gesù, facendo dipingere sul retro lo stemma della sua famiglia riportante il sole con la croce al centro, contornato da 12 raggi ondulanti ed inscritto in un cerchio. Nel 1859 la Madonna di Ripalta fu proclamata Patrona di Cerignola (FG), festeggiata ogni anno l'8 settembre, il giorno della Natività di Maria.


L’icona di Maria SS. Di Ripalta è l’unico esemplare superstite in Puglia di Madonna con Bambino in trono, del tipo Odighitria dexiokratousa, che raffigura la Vergine che regge il bambino Gesù con la mano destra.