Investimento redditizio e sostenibile

Founder Junior

BTP? No, grazie

2018-10-30 07:55:46

Sono ormai dei mesi che si sente parlare di spread ovunque, anche in pizzeria, e di quotazioni dei BTP. Cosa sta succedendo di preciso?

Sono già alcuni anni che non conviene più investire in titoli di Stato per i rendimenti praticamente prossimi allo zero.

Forse per la prima volta i giornali parlano dei titoli di stato come se fossero spazzatura, quanto in passato li avevano considerati sempre come strumenti a basso rischio

Ma come funzionano i BTP?

Partiamo da chiarire cosa sono i titoli di Stato:

sono di fatto debito, cioè l’impegno che lo Stato si prende con risparmiatori o investitori istituzionali di restituire a una determinata scadenza l’importo stabilito.
In cambio, per il prestito ottenuto, lo Stato si impegna a pagare un interesse.

Nel caso dei BTP, "Buoni del Tesoro Poliennali ", l’interesse è una cedola fissa pagata semestralmente.

Dove si possono comprare i titoli di Stato?

Si possono acquistare in asta, ovvero quando vengono emessi per la prima volta, oppure sul MOT, Mercato Telematico delle Obbligazioni, al prezzo del momento.

Da cosa dipende il rendimento dei BTP

Dipende da due fattori:

- il valore della cedola (interessi che ci vengono pagati semestralmente)
- la differenza di prezzo tra il momento dell’acquisto (che sia in asta o sul mercato) e il valore nominale che viene rimborsato alla scadenza (100).


Considerato che alla scadenza ci viene restituito il valore nominale del capitale investito, cioè un prezzo pari a 100, se io acquisto il mio titolo a meno di 100, quel differenziale incrementa il mio rendimento complessivo.

E lo spread?

Lo spread è in pratica la differenza tra il tasso di rendimento del titolo decennale di un Paese (il BTP per l’Italia) rispetto all’equivalente tedesco (il Bund).

Esso è dunque il risultato di due quotazioni che esprimono in realtà la qualità dei conti e l’affidabilità di un paese.

Conviene oggi investire in BTP? Quali sono i rischi?

Sono soggetti al cosiddetto "rischio emittente", per cui rischiamo alla scadenza che non ci venga restituito il valore nominale:

si tratta del rischio che lo Stato che emette il titolo non sia in grado di rimborsare ai risparmiatori o agli investitori istituzionali i soldi che gli hanno prestato.

Quello che succede in caso di default, di fallimento (ricordi l'Argentina per esempio?)

Ma..potrebbe succedere anche all’Italia? Per me si...l’Italia è attualmente considerata poco affidabile e dal futuro fumoso e incerto, e non lo dico io, ma i nostri conti pubblici, il nostro debito pubblico crescente ogni anno, purtroppo.
 

Per concludere...

Che ci piaccia o no, oggi dobbiamo tenere conto che i titoli di Stato, tanto amati in passato, si sono trasformati in uno strumento altamente speculativo e rischioso e, come tale, va valutato attentamente.

Ti è piaciuto questo articolo?

E' gradito un parere tra i commenti

P.S. Vuoi saperne di più sugli investimenti finanziari  anche se parti da zero?

Iscriviti alla mia newsletter gratuita: http://bit.ly/2QtlHHy