Stefano Castorina

Inizia la Rubrica "I portafortuna dal Mondo"

2020-04-09 23:14:50

Buonasera viaggiatori della notte, apriamo oggi una nuova rubrica a mio modestissimo parere molto interessante e curiosa!Chi di noi non ha mai avuto un “portafortuna”?Chi di noi nelle varie sfaccettature della vita, non si è affidato a volte proprio a quell'oggetto, quella pietra, quella moneta....

Tutti noi insomma abbiamo nell'arco della vita, riposto fiducia e speranza in un oggetto; ma scavando un poco oltre, sapete che quelli che noi chiamoamo abitualmente “portafortuna”; non sono altro che “amuleti”?
Bene in questa rubrica tratterò una volta alla settimana i più conosciuti e potenti “amuleti” provenienti da ogni angolo del mondo.
Per aver maggiori informazioni o richieste, non esitate a contattarmi.


Nazar provenienza Turchia.


 Noto anche come occhio di Allah, il Nazar Bonjuk è il più famoso amuleto turco contro il “Malocchio” e chi lo indossa lo fa per proteggersi dall’invidia. La parola nazar deriva dall'arabo e significa letteralmente "sguardo". Tutte le culture attribuiscono allo sguardo un grande potere. E il timore che l’occhio potesse veicolare influssi negativi - il malocchio - è stato associato di volta in volta nei secoli a strabici, zingari, persone con i capelli rossi, uomini che portavano gli occhiali scuri. Il Nazar, che ha la forma di un occhio, si basa dunque sul principio del (similia similibus curantur) (i simili si curino coi simili): un simbolo con la stessa forma di una forza malvagia allontana il male.



Daruma provenienza  Giappone.


 È una tradizionale bambola votiva, simbolo di perseveranza e buona fortuna. La tenacia è rappresentata dalla forma, tondeggiante, senza braccia e gambe e con il baricentro basso: quando si rovescia, tende a raddrizzarsi immediatamente. È un talismano perché ha entrambi gli occhi bianchi e la consuetudine vuole che si debba colorarne uno esprimendo un desiderio. Se questo si avverasse, si dovrà colorare anche il secondo occhio.
Le Daruma potrebbero essere ispirate a Bodhidharma (Daruma-Daishi in Giappone), un monaco vissuto nel V-VI secolo, che si dice fosse in grado di meditare anche 9 anni fissando una parete bianca: anche per questo sono ritenute simbolo di perseveranza.


Tumi provenienza  Perù.


È un coltello a mezzaluna usato nelle cerimonie tradizionali in Perù, eredità delle civiltà precolombiane di quella regione, che lo usavano per compiere sacrifici di lama, per ingraziarsi il dio Inti. Nel moderno Perù ha perso tale funzione assumendo il compito meno macabro di porta fortuna: i Tumi si riconoscono dal manico metallico abbellito con figure animali o umane

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