IL MIO AMICO ALBERT

Founder President

SAN GIUSEPPE

2020-09-19 22:51:33

Una chiesa particolare quella di San Giuseppe. Una chiesa che fu costruita a fine anni sessanta

E lo senti bello nel tuo spirito quando sei a zonzo senza una meta precisa ascoltando solo il rumore del tuo passo, percependo quello del tuo respiro ed indossando gli occhi del turista. 

Si, quei giorni in cui sai raccogliere nello sguardo le meraviglie di questa nostra terra spesso ignorate, spesso distanti oppure solo perse nella frenesia delle altre tue giornate. 

Così questo camminare lento mi pone oggi, di fronte questa chiesa che si innalza verso il limpido del cielo autunnale. Mi si presenta allo sguardo questo triangolo, unito ad un altro e poi quasi congiunto al campanile che esprime una semplicità disarmante. A guardarla con gli occhi dell'anima sembrano due mani giunte in preghiera rivolte al cielo, con il campanile al fianco ad indicarci, come fosse un dito indice puntato, la nostra direzione di esseri umani, destinati davvero a raggiungere il cielo. 

Esprime una disarmante semplicità questa struttura ma riesce comunque a raccogliere ed infondermi il senso di essere “la casa di Dio”. Vi entro raccogliendo quella fede che a volte sembra essere così debole e ancora una volta invece mi trovo immerso in un incanto.

La luce filtra in modo giusto e riesce a non violentarti gli occhi, ma ad aumentare il senso del tuo raccoglimento. È davvero bella e il silenzio che vi regna sovrano rende ancora più splendido e magico questo luogo. La chiesa ha una linearità bellissima e il suo interno prova davvero ad indicarti la semplicità dell` amore di Dio, quella semplicità che ti invita a raccogliere e diffondere, quando ne uscirai, ritornando ai cammini della vita. Come sono lontani gli orpelli di quelle chiese barocche, ricche oltre ogni misura ma forse infinitamente lontane da chi avendo meno nella vita, capisce di trovarsi più vicino a Dio. L` altare è solo un tavolo coperto da un candido manto bianco ma riesce così a ricordare le cerimonie più semplici avvicinandoti a quelle messe recitate sulle montagne, di certo più vicine al cielo e a quel creato da Lui donatoci. Questo tempio è stato dedicato a S. Giuseppe. Un padre inaspettato, un uomo di onestà assoluta, dedito al lavoro cresciuto insegnando ad un figlio divino le fatiche di essere uomo. Un Giuseppe uomo probo che prima di donare questo figlio alla sua parte pubblica lo ha cresciuto, insieme a Maria, insegnando anche a noi, oramai lontani da quel tempo, il senso vero della famiglia.

Mentre mi avvio verso l’uscita ma riesco a raccogliere ancora altri pensieri e così mi par di cogliere un vagito sollecitato dalla fredda acqua di un battesimo, di intravedere due sposi uscire dopo aversi giurato di credere in un amore eterno. Poi con un briciolo di commozione mi par di percepire l’ultimo pensiero, un ultimo silenzio donato ad un corpo oramai freddo e dalle labbra smorte. Mi siedo per un poco ancora su di un banco, questo silenzio mi fa bene e una preghiera sorge spontanea. Forse non riesco a recitare litanie o preghiere in latino, ma nasce da dentro questo mio pregare cercando di ritrovare un poco di pace con Dio. Beh, la semplicità di questa chiesa davvero riesce a farti percepire che Dio devi sentirlo accanto, che resta nella tua anima e che forse neppure Lui apprezza i poteri temporali di chi con il paravento della fede ha fatto i suoi affari. I mercanti nel tempio sono davvero lontani da questa bellissima chiesa a pochi passi da casa. Esco, riprendo il cammino e sembra ancora più leggero il mio passo con. Qualcuno che da lassù mi accompagna. Albert.

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