IL LIBRO ROSSO DI JUNG

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LA VIA DELLA CROCE.C.G.Jung, Libro Rosso.๐ŸŒฟ๐ŸŒฟ๐ŸŒฟ

2019-09-19 17:46:31

"Vidi il serpente nero salire, strisciando,lungo il legno della croce. Penetrรณ nel corpo del Crocifisso, per uscire poi, trasformato, dalla sua bocca. Era diventato bianco. Si attorcigliรณ come un diadema attorno alla testa del morto...

"[...] Si attorciglió come un diadema attorno alla testa del morto, una luce s'irradió sopra il suo capo,e a est si levó il sole sfolgorante. Restai a guardare, ero confuso e sentivo un gran peso opprimermi l'anima. Ma il bianco uccello posato sulla mia spalla mi disse: «Lascia che piova, che soffi il vento e che il fuoco bruci. Lascia che ogni cosa abbia la sua crescita, lascia tempo a cio' che e' in divenire » . [...]

Se la fiamma della tua brama ti consuma, e di te non rimane null'altro che cenere,allora in te non c'era niente che potesse resistere. Ma la fiamma in cui ti sei consumato ha illuminato molti. Se invece fuggi pieno di paura davanti al tuo fuoco, inaridisci i tuoi simili, e il bruciante tormento della tua brama non si potrá mai placare, finché non si rivolgerà a te stesso.

Dalla bocca esce la parola, il segno e il simbolo. Se é segno, la parola non significa nulla. Se invece é simbolo, significa tutto. Quando la via si addentra nella morte e noi siamo circondati da putrefazione e cose ripugnanti, la via risale nell'oscuritá ed esce dalla bocca in qualitá di simbolo che redime, in quanto parola. Essa porta in alto il sole poiche' nel simbolo c'e' la redenzione della forza umana incatenata, in lotta contro l'oscurita'. La nostra liberté non sta fuori di noi, ma in noi. Si puó essere vincolati all'esterno e tuttavia sentirsi liberi, perché ci si é liberati dalle catene interiori. Si puo' forse guadagnare la libertá esteriore mediante un'azione energica, ma la libertá interiore si crea solo mediante il simbolo. Il simbolo é la parola che esce dalla bocca e che non si dice, ma si posa inaspettata sulla lingua come parola forte e urgente che sale dal profondo del Sé. E' una parola che appare stupefacente e forse irragionevole, ma la si riconosce come simbolo in quanto é estranea alla mente conscia. Se si accoglie il simbolo, é come se si spalancasse una porta che conduce in una stanza di cui prima non si sospettava neppure l'esistenza. Se invece non si accoglie il simbolo é come se si passasse davanti a quella porta senza badarci, e poiché quella era l'unica porta che conduceva alle stanze interne, allora bisogna ritornare sulla strada e nella mera esterioritá. L'anima peró soffre di una mancanza, perché la libertá esteriore non le serve. La redenzione é una lunga strada che passa attraverso molte porte. Queste porte sono i simboli. Ogni nuova porta é dapprima invisibile, anzi é come dovesse prima essere costruita, perché appare soltanto quando verrá dissotterata la radice di mandragola, ossia il simbolo. Per trovare la mandragola ci vuole il cane nero perché se si vuole creare il simbolo, si devono dapprima riunire il bene e il male. Il simbolo non si escogita e non si inventa: nasce. Il suo nascere assomiglia al prodursi della vita umana nel grembo materno. É vero che la gravidanza é causata da un accoppiamento intenzionale; il che avviene con attenzione voluta. Ma quando il profondo é stato fecondato, allora il simbolo cresce da solo e viene partorito dalla testa, come si addice a un Dio. Ma subito la madre, come un mostro, vorrebbe gettarsi sulla creatura, per divorarla nuovamente.

Al mattino, quando si leva il nuovo sole, dalla mia bocca esce la parola, ma verra' uccisa freddamente, perché io ignoravo che recasse la redenzione. Se invece accolgo la neonata, essa crescerá in fretta e ben presto mi fará da auriga. La parola é la guida, la via di mezzo che facilmente oscilla come l'ago della bilancia. La parola é il Dio che ogni mattina sorge dalle acque e annuncia ai popoli la legge che li guida. Una legge esterna, una saggezza esteriore sono perpetuamente insufficienti, perché esiste un'unica legge, ossia la mia legge quotidiana e la mia saggezza quotidiana.

Ogni notte il Dio si rinnova.

Il Dio appare in molteplici forme. Quando compare, ha in sé qualche aspetto della notte e delle acque notturne in cui é rimasto assopito e in cui ha lottato per rinnovarsi nell'ultima ora della notte. La sua apparizione é perció contraddittoria e ambigua : anzi, é persino straziante per il cuore e la ragione. Al suo comparire,il Dio mi chiama da destra e da sinistra, da entrambi i  lati risuona per me il suo richiamo. Il Dio peró non vuole né l'Uno né l'Altro, vuole la via di mezzo.  Nel mezzo ha inizio il lungo cammino".

dal Libro rosso,Carl Gustav Jung, Bollati Boringhieri, pp.138-139

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