IL LIBRO ROSSO DI JUNG

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«Il pericolo è grande, come dice Mefistofele (scena delle Madri nel Faust), l’abisso seduce. 🙏

2019-08-23 09:48:06

Quando la libido abbandona il luminoso mondo superiore, - sia in virtù di una libera scelta, o perché scemata la forza vitale, o perché così vuole il destino dell’uomo, - ricade nelle sue proprie profondità...

«Il pericolo è grande, come dice Mefistofele (scena delle Madri nel Faust), l’abisso seduce. Quando la libido abbandona il luminoso mondo superiore, - sia in virtù di una libera scelta, o perché scemata la forza vitale, o perché così vuole il destino dell’uomo, - ricade nelle sue proprie profondità, alla sorgente dalla quale era scaturita in origine e fa ritorno al punto di rottura, l’ombelico, attraverso il quale essa un tempo penetrò in quel corpo. 


Questo punto di rottura ha nome “madre” perché da lei ci venne la corrente della vita. Perciò quando vi è da compiere qualche grande opera, dinnanzi alla quale l’uomo indietreggia disperando delle sue forze, la libido rifluisce al punto di origine della sorgente e questo è il momento pericoloso nel quale occorre decidere tra l’annientamento e una nuova vita.


Se la libido si attarda e rimane impigliata nel regno meraviglioso del mondo interiore, per il mondo superiore l’uomo non è più che un ombra; è come se fosse morto o gravemente ammalato. Ma se la libido riesce a liberarsi e a farsi strada verso l’alto, si verifica il miracolo: la discesa nel mondo sotterraneo sarà stata un tuffo nella fonte di giovinezza e un nuovo impulso fecondatore risulterà dalla morte apparente.


Questa evoluzione è illustrata da un mito indiano: un giorno Visnu cadde in estasi e nel suo sopore diede alla luce Brahama, che ergendosi maestoso su di un fior di loto si levò dall’ombelico di Visnu portando con sé i Veda che lesse con fervore (nascita del pensiero creativo dall’introversione). Ma in seguito a quest’ estasi un immane diluvio si abbattè sul mondo (ingoiamento e distruzione del mondo ad opera dell’introversione). Un demone, approfittando della circostanza rubò a Brhama i Veda e li nascose nel profondo delle acque. Brahma destò Visnu che, mutandosi in pesce, si tuffò nei flutti, impegnò una lotta con il demone, lo vinse e rientrò in possesso dei Veda.


Questo è un modo primitivo di descrivere l’ingresso della libido nel dominio interiore dell’anima, l’inconscio. Qui, attraverso l’introversione e la regressione della libido, vengono costellati contenuti che prima erano latenti. Questi, come dimostra l’esperienza, sono le immagini primordiali, gli archetipi che, attraverso l’introversione della libido, sono talmente arricchiti dai ricordi individuali che la coscienza è in grado di percepirli, così come la struttura cristallina latente nell’acqua madre assume forma visibile attraverso l’aggregazione delle molecole.


Naturalmente siccome tali introversioni e regressioni hanno luogo solo nel momento in cui risultano necessari un uovo orientamento e un nuovo adattamento, l’archetipo costellato è sempre l’immagine primordiale che rispecchia la necessità del momento»


Carl Gustav Jung, Simboli della trasformazione


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