Si chiama YInMn Blue e prende il nome dai tre elementi chimici che lo costituiscono: ittrio (Y), indio (In) e manganese (Mn). La scoperta è stata fatta nel 2009 da un team di ricerca dell’Università dell’Oregon che stava cercando di ottenere una fibra da utilizzare nell’elettronica. L’esperimento è fallito ma, in compenso, si sono accorti di aver accidentalmente prodotto una nuova varietà di colore!
Nel 2020 l’EPA (Environmental Protection Agency) ha ufficialmente approvato questo nuovo pigmento e lo ha reso commercializzabile. Le sue eccezionali proprietà comprendono un’elevata stabilità chimica - questione piuttosto spinosa per gli altri pigmenti blu - e l’assenza di tossicità - a differenza, ad esempio, del blu cobalto.
La tinta brillante di questo materiale è legata alla sua capacità di assorbire le radiazioni corrispondenti ai colori rosso e verde e, inoltre, il materiale è in grado di riflettere le radiazioni infrarosse e di assorbire i raggi UV, diminuendo il riscaldamento degli oggetti verniciati con questo colore: per questo motivo, negli anni a venire, potrebbe diventare ottimo da utilizzare come rivestimento per edifici e automobili.