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Fonti del Clitunno, l'oasi di pace e frescura dell'Umbria

2019-06-16 12:35:32

Custodito gelosamente nella provincia di Perugia, c'è un posto fiabesco, un'oasi di pace da visitare assolutamente. Le Fonti del Clitunno, sono un vero e proprio angolo di paradiso nel cuore dell'Umbria sulla via Flaminia, fra Spoleto e Foligno.

Se siete alla ricerca di luoghi lontani dalla modernità e immersi nel verde, vi consigliamo di immergervi nello scenario naturale de Le Fonti del Clitunno, che troverete nel piccolo e delizioso borgo di Campello sul Clitunno.

Le Fonti del Clitunno sono un luogo romantico e solitario, uno specchio d'acqua trasparente alimentato da correnti sotterranee in cui si riflettono salici e pioppi cipressini; una meraviglia naturale circondata da rigogliosa vegetazione.

Questo luogo incantato ha ispirato artisti e scrittori sin dai tempi remoti, basti pensare che Virgilio lo inserì nelle Georgiche, Plinio il Giovane lo citò in una lettera a un amico, Corot e George Byron ne cantarono la bellezza e Giosuè Carducci intitolò alla fonte una sua ode Alle Fonti del Clitunno.

Le Fonti del Clitunno erano conosciue sin dall'antichità, in passato il fiume aveva una portata maggiore ed era navigabile. Il cambiamento di portata fu dovuto, secondo alcuni studiosi, alle conseguenze del grande terremoto di Costantinopoli del 446, mentre secondo altri a quello de L'Aquila del 1703.

Lungo il corso del fiume Clitunno si narra sorgessero templi, ville e terme. Al tempo dei romani queste fonti erano ritenute sacre tanto che i sacerdoti venivano ad interrogare il dio Clitunno, personificazione delle acque del fiume. 


Sono formate da sorgenti sotterranee che fuoriescono da fessurazioni della roccia attraverso numerose polle, individuabili, a tratti, nel fondo del laghetto. Lo specchio d’acqua, dai colori intensi e cangianti, è ricco di numerose specie vegetali (fanerogame, coda di cavallo, muschio, nasturzio acquatico...) che creano un aspetto lussureggiante e di rara suggestione; una fitta vegetazione, in particolare salici piangenti e pioppi, circonda le rive.

Il tempietto - Poco distante dalle fonti, nella frazione di Pissignano, si trova il Tempietto del Clitunno eretto nel V secolo d.C, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco come parte del sito seriale "I Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774 d.c.)". Dedicato a San Salvatore è costituito da una celletta preceduta da un pronao classico. Considerato uno tra i più interessanti monumenti altomedievali dell'Umbria, è tra i sette gioielli dell'arte e dell'architettura longobarda in Italia che sono stati di recente inseriti nella prestigiosa lista del Patrimonio mondiale dell'Unesco.

Un fiume sacro - Per la loro rara bellezza, furono fonte di ispirazione, fin dall’antichità, per pittori, poeti e scrittori. Virgilio riportò la leggenda dei buoi che, immergendosi nelle acque del fiume, sarebbero diventati ancora più candidi. Plinio il Giovane scrisse un’epistola ricordando la sacralità del fiume, la sua navigabilità, la divisione tra una parte non balneabile (le ‘Fonti’) ed una balneabile; la zona infatti era ricca di ville e terme che si affacciavano sul corso d’acqua e di numerosi sacelli sacri. Anche l’imperatore Caligola era un frequentatore delle “Sacra Clitumnalia”, ovvero le feste primaverili in onore del dio Clitunno, che si credeva risiedesse nelle profondità delle acque.

Il terremoto del 440 d.C. - Le sorgenti, come ricordalo stesso Plinio, erano così copiose da formare un grande fiume navigabile fino a Roma, proseguendo con il Tevere. Nel 440 d.C. un violento terremoto modificò radicalmente l’area disperdendo gran parte delle vene; ancora oggi il Clitunno è tra le più cospicue sorgenti dell’Umbria, con 1300-1500 litri al secondo. L’attuale sistemazione oggi è dovuta all’opera del Conte Paolo Campello della Spina che, tra il 1860 e il 1865, creò il laghetto e piantò pioppi e salici intorno. La fauna, oltre a quella ittica, è composta prevalentemente dai caratteristici cigni, oltre ad alcune specie di volatili acquatici.

Un magnifico borgo: Campello - Le fonti del Clitumno si trovano nel Comune di Campello, un magnifico borgo diviso in Campello Alto e Campello Basso, dove si trova la chiesa della Madonna della Bianca (XVI secolo), con un bel portale in pietra e all'interno due affreschi dello Spagna. Il Castello di Campello Alto conserva intatte le sue mura e un‘unica porta di accesso al borgo, dove si trova la chiesa di San Donato con un pregevole altare ligneo barocco, il Palazzo Comunale e, nelle vicinanze, il complesso monastico dei Barnabiti, al cui interno si conserva una Madonna dello Spagna ed un affresco di influenza giottesca, Crocefissione e Santi, del XV secolo.


Non troppo distante dalle Fonti c'è il Tempietto del Clitunno, uno dei più antichi esempi di arte sacra umbra, che testimonia il passato longobardo di Spoleto tra il 558 e il 774. È stato inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel circuito dei siti “I Longobardi in Italia”. 



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