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SESSO al FEMMINILE: Orgasmo clitorideo o vaginale? La ricerca del piacere femminile e del famoso punto G (seconda parte)

2019-09-10 23:02:17

La ricerca del piacere sessuale femminile passa anche attraverso la complicità di un partner attento ed sperto. La stimolazione del punto G diventa così una scoperta da fare insieme...

Cos’è l’orgasmo vaginale e cos'è il famoso punto G

L’orgasmo vaginale è quel tipo di orgasmo che non si raggiunge nella vulva, dunque nella parte esterna dell’organo genitale femminile, attraverso la stimolazione clitoridea, ma all’interno della vagina, attraverso la stimolazione del cosiddetto punto G. L’orgasmo vaginale, dunque, è raggiungibile, secondo gli esperti, solo attraverso la penetrazione durante un rapporto, con la pressione del pene, delle dita o di qualche sex toy. Il piacere sarebbe dato, in pratica, dalla frizione sul cosiddetto punto G.

Per capire come raggiungere l’orgasmo vaginale, è importante capire prima cosa sia il punto G. Si tratta di una piccola protuberanza all’interno della vagina, più precisamente nella sua parte anteriore, a circa 5 centimetri dalle labbra, ed è un punto presente in tutte le donne.

Come trovare il punto G

Individuare il punto G non è sempre semplice. Per riuscirci, da sole o con il partner, è fondamentale rilassarsi e sdraiarsi a pancia in su. Con il palmo rivolto verso l’alto, inserire una o due dita nella vagina, a questo punto piegare le dita da un lato e dall’altro andando a toccare le pareti interne, fino a percepire una zona rugosa e tondeggiante: ecco il punto G. Individuarlo non significa solo imparare a conoscere meglio il proprio corpo, ma scovare quel punto che, secondo molti esperti, sarebbe in grado di far provare un piacere intenso e molto profondo. Le prime volte, durante la ricerca del punto G, potrebbe capitare di avvertire qualche fastidio, per questo è preferibile interrompere e riprovare a distanza di un po’ di tempo.

Come raggiungere un orgasmo vaginale

A differenza dell’orgasmo clitorideo, quello vaginale è più difficile da raggiungere e molto dipende dalla sensibilità delle donne. Numerose ragazze, infatti, sono clitoridee e dunque riescono a raggiungere l’apice del piacere soltanto attraverso la stimolazione del cosiddetto "pene femminile". Bisogna dire però, che sempre secondo alcune teorie, il raggiungimento dell’orgasmo vaginale richiede pazienza ed esperienza: che lo si provi a raggiungere attraverso la masturbazione o durante un rapporto con il partner, infatti, sarà necessario rilassarsi e perdere un po’ di tempo alla ricerca del famigerato punto G. Poche sono le donne che dicono di aver raggiunto questo tipo di orgasmo, anche se, stando ad alcune ricerche, l’orgasmo avuto all’interno della vagina sarebbe molto più appagante di quello raggiunto nella vulva.


Esperienza diretta di un orgasmo vaginale

Da donna posso dire e testimoniare non solo che l'orgasmo vaginale esiste, ma che in effetti è ben diverso da quello clitorideo ed è molto più coinvolgente e soddisfacente. In termini di percezione di durata, direi che dura anche di più, assumendo nel crescendo dei sensi sfumature via via diverse. Esistono, al fine di agevolare questo tipo di orgasmo molto intenso, anche appositi sex toys, che per loro particolare foggia e inclinazione vanno a stimolare direttamente proprio il punto G. Infine se si ha la fortuna di avere un partner piuttosto attento ed esperto, allora ecco che si può anche arrivare a provare i due tipi di orgasmo simultaneamente. O anche in modo molto ravvicinato l'uno all'altro (di solito prima il vaginale e subito dopo il clitorideo), allungando i tempi dell'orgasmo e ricevendo un piacere intensissimo, quasi da stordimento. Un estremo piacere da ricercare insieme al partner.

Orgasmo femminile e calzettoni di lana: la strana coppia

Il professore Gert Hostege volle scoprire  quali aree del cervello femminile fossero implicate nella simulazione dell’orgasmo scoprendo qualcosa di imprevisto. Il suo studio si svolse su diverse coppie di volontari in cui la donna infilava la testa in uno scanner di brain imaging mentre il partner la stimolava manualmente.  la prima volta dovevano raggiungere l’orgasmo e la seconda simularlo.  Purtroppo per l’esperimento il 50% delle donne non riusciva ad arrivare. Quando i ricercatori fornirono dei calzettoni l’80% delle signore portò a termine l’esperimento.  Oggi grazie a questa ricerca conosciamo quali aree sono coinvolte nell’amplesso simulato, (certo è un po’ costoso come sistema) e … che un paio di calze aiutano eccome!!!


Orgasmi a telecomando

Clitoride o vagina sono solo dei sensori che inviano segnali al cervello ma è solo quest’ultimo che stabilisce cosa sia un orgasmo e quando è arrivato il momento di provarlo. Il dottor Stuart Meloy si appresta a fare montagne di soldi grazie ad una apparecchiatura da lui brevettata che utilizza una sua casuale scoperta. Impiantando alcuni elettrodi nella colonna vertebrale di una paziente, durante una terapia per alleviare i suoi dolori, ha inavvertitamente toccato, (e quindi individuato),  i circuiti che trasmettevano i segnali dell’orgasmo al cervello. Il piccolo congegno si potrà impiantare sotto cute all’altezza del sedere e tramite telecomando manderà impulsi al cervello scatenando orgasmi nella donna. 

Orgasmi a telecomando quindi sono prevedibili in un prossimo futuro. E’ proprio il caso di dirlo: chi avrà il controllo del telecomando avrà il potere! 😀