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CULT/ LE ETA' di LULU': il romanzo scandalo di Almudena Grandes

2019-09-04 10:22:56

Ho letto il romanzo "Le età di Lulù" alla fine degli anni '80, quando studiavo Economia a Torino e vivevo in un collegio di suore. All'epoca questo testo bollente aveva fatto scalpore, ancor più aveva acceso noi ragazze, tutte appena maggiorenni e alle prime armi con le proprie esperienze sessuali.

"La Storia di Lulù": l'erotismo al femminile, raccontato dalla famosa scrittrice spagnola Almudena Grandes


Il romanzo inizia con Lulù, adolescente di buona famiglia, che scopre la masturbazione dopo il prezioso suggerimento della sua più scafata amica Susana, grazie ad un flauto dolce. L’esperienza non è un granché e la ragazzina, che credeva di essere sola in casa, viene, invece, maldestramente scoperta da una delle sue sorelle. La “notizia” fa il giro della casa e finisce per arrivare anche a Marcelo, l’amato fratello maggiore di Lulù che nutre per la sorellina una attrazione ai limiti del lecito. La ragazza, abbandonata la strada degli strumenti a fiato, viene iniziata ad un erotismo torbido e coinvolgente dal maturo Pablo, un intellettuale amico di Marcelo, che seduce Lulù durante una serata fatta di dolcezza e perversione. 

L’amore viaggia di pari passo con il sesso per la sfrenata ragazza che una volta diventata grande, sposa il suo Pablo e con lui comincia una serie di incontri erotici durante i quali la coppia fa la conoscenza del transessuale Ely. Lulù, però, in questa frenesia libertina si accorge che il rapporto con suo marito la condiziona e paradossalmente la limita, tanto che decide di lasciarlo e dedicarsi da sola alla ricerca del piacere. Una ricerca frenetica che la spinge a provare sensazioni sempre più forti, come quella in un club per gay, che rischiano però di trascinarla verso la distruzione: fortunatamente Pablo corre in aiuto di Lulù, la raccoglie e con il suo abbraccio “paterno” è lì pronto a salvarla e ricominciare il gioco...

La discesa agli inferi o l’ascesa in paradiso, quello dipende dai punti di vista, di una Lulù curiosa e disinibita che ha deciso di trasformare l’erotismo in un mezzo di conoscenza ed esplorazione di se stessa e dei propri limiti. 

La Spagna franchista, conservatrice e tradizionalista, fa da sfondo ad una vicenda eplicita che pur mettendo in scena tutta la gamma possibile, e più o meno lecita, dell’erotismo, dal sesso orale al sadomaso, dai triangoli ai transex passando per la relazione incestuosa, riesce a parlare anche d’amore. 

L’amore per la vita e per la libertà è il vero protagonista di questo romanzo, l’amore che non è solo quello di una donna che vuole autodeterminarsi ma di un intero Paese, affamato di cambiamento e indipendenza. Lulù è un po’ la figlioccia di De Sade, incarna le fantasie erotiche più oscene, ma con tale naturalezza da sembrare i sogni di una bambina curiosa e innocente. 

La vera abilità della Grandes sta nel presentare anche le situazioni più scabrose finalizzate comunque ad un climax esistenziale e non al puro piacere. In tempi di “bunga-bunga” ed “escort a gogò” l’erotismo che trabocca, e appiccica come miele, da questo romanzo, in apparenza duro ma essenzialmente puro, può considerarsi come una vera e propria boccata d’aria fresca, un antidoto contro la volgarità di certi detestabili modi di intendere il sesso, e la sessualità, femminile. 

Dopo la lettura di queste pagine intense, perverse ma mai volgari, si consiglia, a degno corollario, la visione dell’omonimo film di Bigas Luna: la pellicola del 1990 in cui una conturbante Francesca Neri si cala perfettamente nel febbrile e voglioso corpo dell’eroina-libertina che è la vera antitesi della donna oggetto.

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