Founder Senior
Parliamo di Psiconeuroendocrinoimmunologia? 😮
Meglio conosciuta come PNEI, è la scienza che studia le connessioni tra psiche e sistemi biologici: detto così sembra quasi semplice🙂
Sembra una scienza del futuro (e in buona parte lo è)
I primi studi sulla Pnei risalgono addirittura agli anni ’30, immaginiamo quali scontri ideologici potranno esserci stati con la cosiddetta medicina tradizionale…e quali ostacoli può avere trovato! A quei tempi mettere in dubbio la rigida dicotomia mente-corpo equivaleva ad un mezzo suicidio.
Hans Selye fu il primo a definire la SGA (sindrome generale di adattamento), una reazione che l’organismo mette in atto nei confronti dei molteplici fattori di stress, siano essi fisici o mentali.
Sue le parole: “nessuna delle grandi forze della materia è tanto efficiente quanto la capacità di difesa e di adattabilità degli esseri viventi di fronte ad ogni mutamento. In ogni uomo vi è forse un parallelismo tra vitalità ed entità dell'adattabilità".
Non era ancora la Pnei, ma se ne intravvedono gli embrioni.
Dove e come nasce la PNEI
Grazie a Selye sappiamo che lo stress può essere attivato da un’infinità di fattori, (e noi di fattori stressanti, rispetto ad allora, ne abbiamo in quantità centuplicate). A prescindere dall’agente stressante, si attiva una reazione neuroendocrina e neurovegetativa che libera ormoni e neurotrasmettitori all’interno del nostro organismo. Da qui in poi le ricerche proseguono e si moltiplicano in maniera esponenziale sino ad arrivare, ai giorni nostri, agli studi sulla neurobiologia delle emozioni ed alle funzioni dei neuropeptidi, cioè le molecole in grado di connettere tutti i sistemi presi in considerazione dalla PNEI: psiche, sistema nervoso, sistema endocrino ed immunitario. Una sorta di gigantesco network. Grazie agli studi più recenti ed alle tecniche, sappiamo che oggi si può non solo prevenire ma addirittura guarire da patologie provocate da noi stessi.
Omeostasi: l’uomo è uno?
Ogni organismo tende all’omeostasi (la capacità di autoregolarsi) e le emozioni trasportano i neurotrasmettitori condizionando il meccanismo del nostro organismo, il funzionamento dei nostri organi e la capacità di reagire agli stimoli ambientali. La PNEI sta riavvicinando la scienza alle teorie orientali ed alle discipline olistiche che da sempre sostengono che l’uomo è UNO. Le emozioni, come il pensiero, influenzano il corpo e viceversa. Ogni singola cellula contiene l’interezza dell’essere umano: domani, la PNEI potrà rendere dimostrabile quella che i ricercatori chiamano “memoria cellulare”. Grosso modo, in parole povere, la teoria della memoria cellulare dice che ogni singola cellula del nostro corpo, sembrerebbe contenere in sé un vero e proprio ricordo, una vera e propria memoria non solo di ciò che è in quanto tale, ovvero una cellula specializzata nella sua funzione, ma anche dell'organismo che la contiene e l'ha prodotta: noi.
PNEI e ambiente
Tra gli studi e le ricerche della PNEI vi è anche la relazione tra uomo ed ambiente documentando come la competizione, l’aggressività e quindi lo stress dei nostri giorni, condizionano in modo estremamente negativo la nostra salute, in modo particolare con rischio di patologie cardiovascolari, ma è ormai appurato che anche altre malattie come molti tumori o malattie gravemente invalidanti sono dovute a ciò che abbiamo sopra descritto.
Lo sviluppo prenatale
Altre ricerca di cui la PNEI si fa promotrice da tempo riguarda l’influenza dell’ambiente sullo sviluppo prenatale: sta, cioè, dimostrando che esistono veri e propri “marchi” impressi nell’individuo che potrebbero essere le basi per lo sviluppo di future patologie, sia psichiche che somatiche.
La ricchezza scientifica che sta dando la PNEI alle discipline che si occupano della cura dell’uomo è davvero incredibile! Molto lavoro c’è ancora da fare, ma l’idea di un uomo sempre più interconnesso con sé stesso, in grado di “auto-guarirsi” e sempre più “unico” sembra sempre più vicino e sempre più a portata di mano.