Guido Zanchin

Founder Senior

Le cose più importanti sono le più impellenti?

2019-11-03 19:48:25

Potrebbe essere utile definire le priorità? (4 minuti spesi bene)

Quante volte vi è capitato, da studenti, di non riuscire a buttarvi sui libri se non quando mancava poco all’esame? Allora vi sarà capitato anche, più tardi, di non riuscire a concentrarvi su un lavoro, se non nell’imminenza della consegna.

Sembra quasi che solo l’adrenalina dell’imminenza della consegna dia la capacità, a moltissime persone, di trovare la concentrazione e la forza di terminare il lavoro.

      Che sia questo il metodo migliore?

  Io credo proprio di no. Vediamo come ricomporre le priorità

Programmare per tempo?

Questa sarebbe proprio la cosa migliore da fare: preparare con calma e con le energie dovute all’impegno od al progetto, evitando di arrivare all’ ultimo periodo, rischiando un lavoro sbrigativo o un imprevisto che mandi tutto a quarantotto.

La domanda è: per quale motivo così tante persone riescono a trovare la concentrazione necessaria solo quando ormai è rimasto pochissimo tempo?

É molto probabile che si nasconda una discreta quantità di ansia dietro questo modo di affrontare l’impegno, esattamente come fanno molti studenti: l’esame è ancora lontano, ho tutto il tempo, e piano piano, il tempo diminuisce, l’esame inizia ad essere “quasi” dimenticato fino a poco tempo dalla data.

Qualcuno addirittura sostiene che sia il miglior modo per dare il massimo!

Io ho preso ad esempio gli studenti, perché in un modo o nell’altro lo siamo stati tutti, ma ciò riguarda veramente moltissimi adulti, o, se preferite, ex studenti 🙂

Sono più che sicuro che il problema sia l’ansia, la paura del fallimento oppure un alto livello di “perfezionismo”.

L’imminenza, l’urgenza, “costringe” a confrontarsi, volenti o nolenti, con l’ansia, la paura del fallimento etc… Si decide allora di giocarsi tutto in una mano: l’impegno è temporaneamente scordato, finché diventa improvvisamente urgente ed improcrastinabile. La mente è libera, non ha responsabilità, ci si assume più facilmente il rischio di un’ipotizzabile insuccesso.

Può un esame fermarti? Può un lavoro non riuscito dirti cosa potrai raggiungere o no? La prossima volta che cadi ripeti dentro te: “Ottimo! Sto proprio imparando!

Diamoci il tempo per avere buone idee

Ormai molti di noi non sono più adolescenti, non sarebbe male essere titolari di una discreta sicurezza in sé stessi, non solamente per centrare i propri target, ma soprattutto per gestire e reagire a potenziali fiaschi.

E’ proprio cadendo e rialzandosi il modo più rapido per migliorarsi, imparando ai propri errori, riconoscendola come una competenza adulta, contrariamente a quello che impone una società stereotipata attenta solo al successo, velando il lavoro che c’è dietro a quel successo.

Darsi quindi il tempo per pianificare le azioni utili al raggiungimento di un obiettivo, (prima che diventi impellenza) per prendere decisioni importanti, vuol dire essere adulti che prendono le proprie responsabilità, che si danno delle prospettive sapendo ridimensionare paure ed ansie di per sé totalmente inutili ed, anzi, ostacolanti facendo sì che le idee possano diventare “buone idee”.

Le soluzioni più geniali, più innovative e creative è improbabile che si presentino all’improvviso in mezzo ad ansia, paura e fretta. Più utile darsi il tempo per verificare, estendere i nostri punti di vista, ascoltarci, per avere a disposizione anche più soluzioni.

La strategia del tempo e passare all’azione

E’ probabile che la nostra incapacità di gestire il tempo sia alla base del nostro trovarci spesso con “l’acqua alla gola”, sia nel campo personale, relazionale che professionale.

Esisteranno, magari, delle vere e proprie urgenze improvvise, ma è molto probabile che la maggior parte di queste siano figlie di quello spazio che non abbiamo saputo pianificare, settimane o mesi addietro.

Un consiglio per iniziare: date un’occhiata alla griglia di Eisenhower, la griglia di decisione è uno degli strumenti maggiormente utilizzati nel Time Management e che io stesso utilizzo nei miei corsi.

"Ciò che è importante raramente è urgente e ciò che è urgente raramente è importante."

Da lì in poi è solo vostra responsabilità non trovarvi più con “l’acqua alla gola”🙂