Guido Zanchin

Founder Senior

Come uscire dal burnout?

2019-09-18 16:02:26

Il burnout (letteralmente: bruciato) è una “sindrome” che L’ OMS ha riconosciuto e che classificherà a partire dal 2022.

Chi si espone maggiormente al rischio burnout?

Al rischio burnout sono esposti coloro che si occupano generalmente di relazione, assistenza e cura o abbiano notevoli responsabilità: infermieri, educatori, insegnanti ed anche le guardie penitenziarie, categoria nella quale, peraltro, si registra un   cospicuo numero di suicidi.

Da non confondere il burnout con un normale, anche se pesante, periodo di grande stress da lavoro o affaticamento. Piuttosto è bene sapere che si tratta di un ordine mentale e fisico, di un esaurimento prolungato denso di reazioni emotive. Assenteismo reiterato, sensazione di avere carichi superiori alle proprie capacità, pessimismo, mancanza di motivazione sono i primi sintomi evidenti.

Ciò incide pesantemente a livello professionale...

...ma può anche deteriorare pesantemente sui rapporti interpersonali ad ogni livello. Tutto questo incide negativamente sulla propria autostima creando frustrazione, vedendo progressivamente sgretolarsi le aspettative che si avevano nel proprio lavoro e quelle sociali ad esso collegato.

In modo particolare questa sindrome colpisce chi si occupa in generale di relazione d’aiuto, creando un progressivo disinteresse per ciò che supportava i propri ruoli lavorativi.

L’OMS ha aperto la strada al riconoscimento di questa sindrome come disagio professionale...

...ma sarebbe un grave errore pensare che tutto ciò sia creato solo dal singolo individuo.

Può portare al burnout anche l’insieme di concause tra il singolo e l’ambiente di lavoro, non solo i connotati psicofisici individuali. Persona e azienda, lavoratore e ambiente lavorativo sono spesso le relative concause. Anche l’equilibrio tra lavoro e vita privata può incidere pesantemente, in un tempo come il nostro, in cui si deve essere sempre più veloci, sono richieste risposte sempre più veloci ed in tempo reale, bisogna sempre essere connessi, etc…

Quando la persona sente di non poter più far fronte o di essere oltre le proprie possibilità, ecco che può presentarsi con tutta la sua asintomaticità il burnout.

                       Come prevenirlo e cause di rischio

                     Ecco i principali fattori di rischio secondo Maslach e Leiter:

  • Un eccessivo carico di lavoro impedisce di veder fatto il proprio lavoro in modo appagante
  • Non poter entrare sulle decisioni o non aver equità di queste nell’organizzazione
  • Mancanza di approvazioni e riconoscimenti ( economici, personali, sociali etc…)
  • Non aver controllo sugli eventi professionali o non aver autonomia sull’organizzazione del proprio lavoro
  • Mancanza di aderenza di valori tra i propri e quelli del contesto lavorativo

                             Per chiudere ti invito ad agire

Mi permetto di dare dei consigli da professionista, data la mia “specializzazione” nelle dinamiche di gruppo e nel cambiamento e benessere aziendali:

è basilare essere proattivi, considerare per tempo il rischio di esaurimento.

Trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata.

Evitare il più possibile sovraccarichi, quando non indispensabili.

Il cellulare deve interferire il meno possibile con il vostro tempo libero

Cercate una relazione con i colleghi (e non solo) mettendo in atto buone dinamiche relazionali.

Evitate in tutti i modi il ritiro e l’isolamento.