I 4 pilastri (principi) che devono sempre essere presenti in un'esercitazione di allenamento nel calcio
Riporto i concetti principali di un'articolo preso dal sito https://cambiodicampo.com che spiega quali sono i 4 principi che devono essere tutti presenti in un'esercitazione durante gli allenamenti di calcio: palla, relazioni, direzionalità, avversari
1) PALLA
Sappiamo che può sembrare banale, ma diteci che non avete mai visto un’esercitazione fatta senza palla. La tecnica è un abilità specifica, ossia si apprende per contesti distinti ed è sempre diversa in base ad essi. L'apprendimento tecnico avviene attraverso collegamenti sinaptici. Tali collegamenti vengono creati (per mezzo di un abilità chiamata plasticità sinaptica) in situazioni che la persona riconosce tenendo conto della sua esperienza pregressa e in base al contesto ambientale e alla finalità di ogni gesto, intesa come tecnica e tattica. Dunque non ci sarebbe la finalità senza palla e questo non porterebbe miglioramento tecnico né tattico.
2) RELAZIONI
Non esiste gioco senza relazioni interpersonali. ogni situazione è inevitabilmente condizionata da essi: un 1 vs 1 è facilitato da un compagno, un tiro in porta dipende da come il compagno ti trasmette palla, influenzando, quindi, il tuo controllo.
Le scelte dei propri compagni determinano inevitabilmente la prossima azione da farsi e cambiano le scelte. Le situazioni governabili sono poche, mentre l'imprevedibilità regna il più delle volte. Creare esercitazioni senza includere questa serie di fattori, può limitare il transfer rispetto al gioco.
Inoltre, le relazioni nel gioco e l'adattamento tra persone, portano gli atleti a raggiungere i risultati con più frequenza, aumentando l'efficacia dell'apprendimento.
3) DIREZIONALITÀ
Pensa di essere un giocatore in un possesso palla.
Cosa determina lo scopo della direzione del tuo prossimo controllo? e della trasmissione della palla? Cosa determina ampiezza e profondità?
O ancora, cosa influenza la tua presa di posizione e il tuo orientamento corporeo nel caso fossi un difendente?
Tutti elementi, questi ed altri, che vengono a mancare se non vi è un orientamento bidirezionale. La palla si muove sempre con un perché. La direzione detta l’obiettivo finale, dal quale dipendono una serie di sottoobiettivi intermedi che si instaurano nel gioco (esempio: saltare il portiere prima di fare gol). Senza orientamento Bidirezionale del campo la strategia cambia, sia difensiva che offensiva.
Dunque cambia il gioco.
Mantenere una direzionalità doppia crea un contesto simile alla partita e farà si che ogni scelta sia più adeguata al contesto di gioco.
4) AVVERSARI
Spazio e tempo.
Sentiamo parlare spesso di queste due variabili che dominano il gioco. Ma da chi o cosa dipendono? E più ampiamente, da cosa dipendono le nostre scelte nel gioco?
In campo c’è una grande aleatorietà nelle scelte e negli avvenimenti che intercorrono all’interno dei 90 minuti. Questa casualità è determinata, soprattutto ma non solo, dagli avversarsi e dai gesti che compiono. Per questo motivo riteniamo impossibile che ci possa essere allenamento efficace che sia totalmente privo della parte antagonista perchè, senza quest’ultima, non si potrebbe capire in che spazio muoversi, come e quando andarci.
Gli avversari sono una delle fonti di ogni scelta. Ci costringono a pensare, cambiare idea, giocare palla facendolo di prima o con più tocchi, cercare il dribbling o arretrare. Dominano lo spazio che noi vogliamo conquistare. Da essi dipendono i tempi delle nostre giocate e gli spazi in cui esse saranno eseguite. E non solo. Gli avversari ti costringono a prendere scelte senza farglielo capire, a agire in maniera intimidatoria. Nel calcio prevalere sugli avversari ti fa prendere scelte adeguate in ogni situazione. Pertanto non è possibile togliere l'avversario dal gioco che creiamo, se vogliamo avere un alto transfer.
Per concludere:
"cercate di creare il contesto affinchè i votri giocatori cerchino le scelte che ricercheranno in partita"
Articolo di https://cambiodicampo.com/articoli