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La prima cosa bella di martedì 28 aprile 2020

2020-04-28 05:24:30

Ogni mattina leggo La prima cosa bella di Gabriele Romagnoli su Repubblica.it - oggi lo condivido perché particolarmente significativo 👇👇👇

La prima cosa bella di martedì 28 aprile 2020, primavera in Italia, è un Inverno in Abruzzo, testo di Natalia Ginzburg riproposto dal New Yorker come lettura ideale del momento. Si deve alla scrittrice Maggie Nelson averlo tirato giù dallo scaffale. Sono cinque paginette, le trovate on line. Leggetele. I Ginzburg erano al confino, dal 1940 al '43, per motivi politici e razziali, nel paesino di Pizzoli. Un mondo straniero in cui "quasi tutte le donne avevano la bocca sdentata a trent'anni" e "gli uomini scomparivano dopo gli ultimi raccolti". Con la prima neve scendeva "una lenta tristezza". I Ginzburg accendevano la stufa verde e si riunivano tutti intorno. Il marito "scriveva al gande tavolo ovale", Natalia tornava dalla spesa nella bottega di Girò "che stava sulla porta come un vecchio gufo", portando le arance. Aspettavano: la fine dell'inverno, dell'esilio, della guerra. Scrive: "Le nostre esistenze si svolgono secondo leggi antiche e immutabili. I sogni non si avverano mai e non appena li vediamo spezzati comprendiamo che le gioie maggiori della nostra vita sono fuori dalla realtà". Finito l'esilio, tornati a Roma, il marito fu recluso e ucciso in carcere. Ripensando all'inverno in Abruzzo conclude: "Era quello il tempo migliore della mia vita e solo adesso che m'è sfuggito per sempre, solo adesso lo so". Trascrivo queste parole a un grande tavolo tondo, tra poco scenderò a comprare arance dall'egiziano. Recluso in questa casa dove non è mai mancato il quorum, incerto sul futuro e la durata di ogni cosa, penso e vi assicuro che non c'è mai nella vita un tempo migliore di quello che si sa apprezzare. Il sogno e il rimpianto sono trucchi, giochi di specchi. Questa stagione è possibile e questo è tutto.