Anna Caterina Goffredo

Assistente infermieristica.

Anna Caterina Goffredo

Assistente infermieristica.

La pratica dello Yoga-2 parte.

2021-06-03 22:45:17

Ci sono vari tipi di yoga, ma parleremo dei più importanti:Il più fisico(Ashtanga yoga)Per eliminare le tossine(Bikram yoga)Il più famoso(Hatha yoga)

Per esaltare l'energia sessuale(Kundalini)

Il dinamico( Power yoga)

Yin Yoga

Vinyasa yoga

Yoga Iyengar.

Lo yoga classico, quello che per primo è approdato nel mondo occidentale, è il Raja Yoga, che attraverso i diversi Asana, ossia le posizioni, permette di raggiungere una più elevata consapevolezza del proprio corpo.

Ma inizieremo con lo Ashtanga.
La parola Ashtanga può indicare due cose: il sentiero delle 8 braccia descritto in un antico testo, gli Yoga Sutra di Patanjali, oppure uno stile di Hatha Yoga noto anche come ashtanga vinyasa yoga.
È di quest’ultimo che voglio parlarvi in questo articolo.
Gli Yogasutra  di Patanjali sono la principale base teorica e spirituale di una lunghissima tradizione di pratiche filosofiche e visioni del mondo che si sintetizzano nella parola yoga. Si tratta di ascesi, meditazione e del percorso da seguire per ottenere un’autentica conoscenza e padronanza dell’esperienza di sé.
Come suggerisce il nome stesso, l’ashtanga vinyasa yoga deriva dal Vinyasa, uno stile di yoga basato sulla coordinazione di respiro e movimento come collegamento tra le posizioni.
Il maestro che ha codificato e reso popolare l’Ashtanga è Pattabi Jois (1915-2009), formatosi all’Istituto Ashtanga Yoga di Mysore, nell’India meridionale. Qui Pattabi Jois è stato studente di Krishnamacharya, un importante maestro che insegnava una forma di yoga dinamica e vigorosa. Altrettanto dinamico e vigoroso è lo stile ashtanga che Pattabi Jois ne ha tratto.
La pratica personale segue uno schema ben definito, in un ordine preciso e rigoroso(Asana).
Prevende una serie di 8 o 10 saluti al sole, seguita da asana in piedi e da una delle sei sequenze principali di posture, chiamate “serie primaria”, “serie secondaria” e “serie avanzata”. Di quest’ultima esistono 4 varianti, per un totale di 6 sequenze predeterminate, una differente per ogni giorno della settimana. L’ashtanga incoraggia infatti la pratica quotidiana, prevedendo comunque un giorno di riposo.
La pratica di una sessione di Ashtanga Yoga termina spesso con l’esecuzione di un mantra.
L’esecuzione delle asana avviene in un flusso, le posizioni sono collegate tra loro da movimenti di transizione (vinyasa) e coordinate con il respiro, che riveste grande importanza. La respirazione è nasale, rumorosa, vigorosa e scandisce il movimento, che avviene sempre in corrispondenza di una espirazione o inspirazione.
La pratica personale dell’Ashtanga Yoga è una caratteristica dello stile Mysore, che prende il nome dalla città indiana in cui Pattabi Jois ha svolto per anni il suo insegnamento. È condotta preferibilmente nelle prime ore del mattino, con la posizione giusta e sequenze precise che non puoi variare di tua iniziativa.
L’Ashtanga Yoga è uno stile molto rigoroso e impegnativo dal punto di vista fisico, adatto alle persone allenate e in buona salute, meno indicato per chi abbia problemi di salute e per i più anziani.
Le asana incluse nelle sei serie dell’Ashtanga sono talvolta molto complesse e per avanzare dalla serie primaria alle successive possono occorrere anni di pratica.
Tuttavia deve essere ben chiaro che lo scopo  non è padroneggiare le asana più difficili, ma mantenere la concentrazione sulla propria interiorità durante la pratica.
Nel prossimo articolo parleremo del Bikram yoga per eliminare le tossine.

Spero che l'articolo vi sia piaciuto e che possa essere di utilità.

by Anna Caterina Goffredo