Giuseppe Andò

Founder Starter

La leadership razionale come scelta morale verso la propria squadra

2019-07-16 10:04:34

Un leader razionale deve proporre sempre temi che siano logicamente comprensibili ed esplorabili. E' fondamentale che siano “maneggiabili” razionalmente e che possano essere oggetto di discussione con il gruppo.

Il lavoro di squadra deve trasformarsi in un laboratorio di ricerca e sviluppo di idee e soluzioni razionali.

In quanto laboratorio, il lavoro di squadra non è segnato da un percorso netto e preciso, ma si snoda attraverso una serie di tentativi, fallimenti e, si spera, successi. Cosa guida il lavoro di squadra? L’intelligenza, la semplice e insostituibile intelligenza. Il tema è che la nostra intelligenza vive due stati differenti, uno potenziale, ossia inerziale, e uno cinetico, ossia attivo. Cosa significa questo? Significa che la nostra intelligenza non è sempre all'opera, ossia non è sempre in modalità cinetica, ma si attiva sulla base di determinati stimoli che ne eccitano l’attenzione e la inducono a produrre pensieri. A voi, in quanto leader, interessa tenere sempre la vostra intelligenza e quella della vostra squadra in modalità cinetica, ossia produttiva. Per stimolare l’intelligenza cinetica la si deve sfidare e per sfidarla bisogna darle contenuti sui quali esercitarsi. I contenuti, va da sé, devono avere forma logica. Cominciamo col fare chiarezza su un punto, razionalità e logica sono la stessa cosa. Il termine “logica” deriva dal greco logos e significa sia discorso che ragionamento. Non è possibile ragionare se non in termini logici. Ma cosa significa ragionare in termini logici? Significa ragionare applicando delle regole che siano riconoscibili e valide per tutti. La logica è univoca, sistematica e oggettiva. La logica impone che ad un termine si associ un solo significato, quanto meno nel contesto di riferimento nel quale è usato. Se questa regola viene meno, il ragionamento non è più attendibile e tanto meno la persona che lo ha formulato. La logica è l’unico strumento che abbiamo per fare affermazioni che abbiano rilevanza ai fini della verità che vogliamo affermare. Per essere in grado di formulare frasi logiche, dobbiamo essere abituati a pensare logicamente. Cosa vuol dire pensare logicamente? Significa muoversi in modo chiaro ed univoco da un pensiero all'altro in base alla relazione che lega gli stessi pensieri o proposizioni. La semplice tabella che segue ci indica gli esempi basilari del pensiero logico.

Comunicare logicamente consente alle persone che ci ascoltano di interagire nel merito di ciò che stiamo dicendo. Essere logici e razionali significa essere generosamente aperti a critiche e contributi, si spera, altrettanto logici. Ciò che un leader dice e propone deve sempre avere senso. Quando diciamo che una cosa “non ha senso”, cosa intendiamo? Che non è logica. Se io affermassi che tutte le automobili sono di colore bianco, direi una cosa che non ha senso, per il semplice fatto che nello spazio di un minuto mi indichereste decine di auto di un altro colore. Anche la logica ha le sue insidie. La proposizione tutti i pesci vivono nell'acqua (vero), tutti i delfini vivono nell'acqua (vero), quindi tutti delfini sono pesci (falso), ne è un tipico esempio. Per coltivare la propria capacità logica bisogna imparare a sviluppare il proprio pensiero critico. Francesco Bacone, filosofo inglese vissuto a cavallo tra il XVI e XVII secolo, ha dato una definizione di pensiero critico splendida: “il pensiero critico è il desiderio di cercare, la pazienza di dubitare, la passione per la meditazione, la cura per una disposizione ordinata delle cose e l’odio per ogni forma di impostura”. Proprio così, il pensiero critico è pensiero lento (Kahneman). È il pensiero che scava alla ricerca dell’ordine esistente per metterlo in luce e renderlo visibile, ma è anche il pensiero che mette ordine dove non ce n’è. Un leader ha il dovere di sviluppare il proprio pensiero critico, per abituarsi a formulare proposizioni logiche. La logica ha una caratteristica straordinaria: non è emotiva e non può esserlo. Il nostro intuito, infatti, è tutt'altro che logico, così come le nostre emozioni. Un leader ha il dovere di comunicare senza ambiguità, per condurre il lavoro della squadra verso un sistema decisionale nel quale prevalgano le ragioni delle cose e non delle singole emotività. Quando si parla di spessore morale e d’integrità di un leader, si parla proprio di questo, dell’irrinunciabile correttezza necessaria per trattare temi che vanno ben oltre gli interessi personali. La correttezza è il frutto di una sottomissione di se stessi alla logica dei fatti, ai quali si decide di dare la priorità rispetto alle proprie convenienze e ai propri interessi. Se quel che si è stabilito ha la forza della razionalità, non metterlo in pratica è solo una scelta immorale. Capisco che è più divertente viversi la propria leadership come un gratificante momento di amplificazione del proprio ego, ma la verità è che la leadership è, innanzitutto, una grande responsabilità.

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