Giulio De Perna

Founder Starter

Trinus Tribe e il futuro: l'asilo nel bosco, un sogno condiviso.

2019-03-14 15:43:35

Amici della Trinus Tribe, ecco a voi il primo capitolo della nostra avventura di beneficienza!

Dare per Ricevere

Come molti di voi già sanno, il nostro progetto di arte itinerante che partirà a luglio nasce per creare un reportage di viaggio multimediale.

Parte dei ricavati di questo progetto verranno donati ad un’iniziativa di educazione alternativa, nello ambito specifico degli asili nel bosco. 

Siamo felici di comunicarvi che abbiamo scelto l’organizzazione educativa alla quale donare il nostro contributo.

Non è vietato essere felici

Dopo alcune ricerche abbiamo scelto il primo Asilo nel Bosco italiano nato nella campagna di Ostia Antica, vicino Roma, dalla passione di Paolo Mai e delle persone che insieme a lui hanno creduto nella bellezza di una nuova istruzione a stretto contatto con la natura. Il motto di questo progetto è “non è vietato essere felici”, primo punto a loro favore, in totale armonia con i nostri ideali!

Questa scuola trae ispirazione dalle esperienze di asilo nel bosco del nord Europa, dove sono diffusi da oltre 50 anni e da altre teorie, come quelle di Montessori, Steiner, Agazzi, Freire e Rousseau.

I vantaggi di un'educazione "da natura"

Educare all’aria aperta è uno strumento particolarmente funzionale in un periodo in cui a livello scientifico si comincia a parlare di patologie legate al “deficit di natura”.

In alcuni contesti di istruzione tradizionale si sono create condizioni in cui alcune attitudini innate del bambino quali la fantasia, l’immaginazione e la creatività vengono mortificate.

Così facendo le potenzialità, come la curiosità, vengono imprigionate da rigidi schemi costruiti dall’adulto, in cui tutto sembra ruotare intorno all’aspetto cognitivo, sminuendo l’importanza della relazione e delle emozioni. Da questo sistema è nato il progetto pedagogico dell’asilo nel bosco, andiamo ad analizzare insieme alcune delle sue caratteristiche:

1. Lo spazio esterno rappresenta

    un’aula didattica privilegiata

2. Attenzione alla relazione:

in questa scuola il rapporto

educatore bambino è 1 a 9

e non 1 a 25 come nella

scuola dell’infanzia tradizionale

3. L’esperienza diretta è un principio

    cardine della didattica, in linea con il

   principio di B.Munari e G.Zavalloni

  ”Chi ascolta dimentica, chi vede ricorda,

    chi fa impara.“

4. Principio sull’importanza delle emozioni:

un adulto può vivere felicemente

senza conoscere i logaritmi

o la struttura dell’atono,

non può però vivere felicemente senza

sapersi relazionare con il prossimo

e senza aver sviluppato la

capacità di amare consapevolmente.

5. Il gioco utilizzato come veicolo

   didattico privilegiato e come strumento

   comunicativo principalmente utilizzato

   in questo sistema

Nonostante questo tipo di istruzione abbia un’impostazione alternativa, sono rispettati gli obiettivi consigliati dal ministero nelle Indicazioni Nazionali per la Scuola dell’Infanzia.
 

I focus sono molteplici:

  •  La conoscenza del mondo (entrare in un orto per conoscere la provenienza delle verdure, fare delle belle passeggiate per riconoscere le peculiarità delle stagioni, piuttosto che apprendere queste informazioni da un libro didattico in cui colorare un albero)
  • La scoperta del sé e dell’altro: la costruzione dell’individualità passa attraverso esperienze in cui il bambino si mette in gioco. Lo sviluppo della socialità presuppone un ambiente sereno, con il giusto supporto dell’educatore.
  • L’importanza delle immagini, dei suoni e dei colori: lo sviluppo delle esperienze artistiche, dato che l’arte è strettamente legata alla bellezza e crescere in un contesto all’aperto è sicuramente più stimolante di un’aula.

L’arte del recupero: tutti gli arredi sono costruiti con materiali di recupero e non sono utilizzati giocattoli di plastica preconfezionati. I giocattoli sono generati attraverso sassi, pezzetti di legno, giochi di cartone, bambole di stoffa, tappi di sughero, ecc. Questa scelta è stata fatta per contrastare l’usa e getta e per stimolare il bambino ad usare la fantasia.

Voglio tornare bambino per andare all'asilo....nel bosco

Ora che conoscete un po’ meglio di cosa si occupa l’asilo nel bosco, vogliamo condividere con voi le nostre sensazioni dopo il primo confronto con questa realtà.

Entrati nell’area dell’asilo nel bosco, abbiamo avuto la sensazione di superare una bolla energetica e di entrare in un mondo alternativo a quello del trambusto romano. Bambini a piede libero, madri ed educatrici gioiose, che collaborano insieme per rendere sempre migliore questo luogo sacro per la crescita delle generazioni future. Un educatore seduto al tavolo con i bambini a cantare deliziose canzoncine, i bambini che autonomamente organizzano il pranzo, aiutandosi a vicenda. 

In questo posto ognuno è libero di fare ciò che ama, senza regole ferree ma con un grande senso di responsabilità ed equilibrio. Questo ci ha confermato che è possibile creare una comunità di individui consapevoli, che hanno l’interesse condiviso di sostenere un ambiente genuino, e questa condizione può essere insegnata fin dall’infanzia, affinché quei futuri cittadini portino un nuovo stile di vita sano per il mondo.

Conoscere quel posto, quelle persone, ci ha fatti sentire bene e ha alimentato la fiducia in un futuro diverso. Nei prossimi mesi accompagneremo alcune delle iniziative di questo asilo nel bosco, una realtà che merita di essere conosciuta ed apprezzata in tutta la sua autenticità.