IMPARA DAI BAMBINI PER SUPERARE I TUOI LIMITI DA ADULTO

LE STRAORDINARIE CAPACITA' DEI BAMBINI

Il 12 luglio 2019 è nato Nicolò, il mio secondogenito. Una emozione indescrivibile, la punta di un iceberg che nasconde sotto le gelide acque un cumulo di mesi, giorni ed ore passati ad aspettare l'evento naturale più straordinario dopo la creazione della Terra: la nascita!

Ti preoccupi, ti emozioni e ti abbracci durante il percorso che accompagna il nascituro alla venuta al mondo. Sei talmente preso da questo vortice di emozioni che si susseguono, che non riesci a metterti nei panni del neonato che stringi fra le braccia per consolarlo affinché non pianga più.

Già, il neonato. Piccolo, infreddolito ed indifeso ma con delle capacità di sopportazione del dolore ed un'istinto vitale cento volte più elevato di te che sei un'adulto. Il corpo che si "modella" per uscire dal grembo materno, lo sbalzo di temperatura con l'ambiente esterno e quel "taglio" netto con l'elemento che lo rendeva un tutt'uno con la madre, quando tu, grande e grosso, ti lamenti di una piccola botta che potevi tranquillamente evitare, ti preoccupi di uno spiffero d'aria avendo la possibilità di coprirti ed utilizzi i social network per i tuoi "contatti" più caldi!

Una volta passata l'emozione, a mente fredda e lucida capisci che il vero "grande uomo" è proprio quella minuscola creatura che tieni sul tuo avambraccio. Lui, che in pochi minuti ha già superato i tuoi più grandi limiti e le tue più profonde paure senza chiedere nulla: questa è la prima lezione di vita che ogni neonato può darti!

Il pianto disperato ti fa venire il classico nodo alla gola, "ma cosa succede?", ti chiedi. Per avere una risposta degna di valore, pensa a quando vai a fare la tua corsa a piedi o la partitella di calcetto con gli amici ed a un certo punto ti fermi e dici "non ce la faccio più, non ho più fiato!". Ecco, pensa a quei momenti e ricorda che tuo figlio ha fatto un sforzo fisico cento volte più grande e doloroso del tuo essere un podista della domenica o un giocatore da "scapoli contro ammogliati". 

Si, perché sentirsi all'interno del torace i polmoni che passano dalla grandezza di una sigaretta a quella di una spugna in un batter di ciglia è un dolore indescrivibile e non puoi fermarti e dire "non ce la faccio più, non ho più fiato!".

Questo è l'insegnamento che devi fare tuo quando guardi negli occhi tuo figlio appena nato, questo è ciò che devi ricordare ogni volta che incontri sulla tua strada un limite fisico che ti sembra insormontabile: ricordati che un "piccolo grande uomo" di cinquanta centimetri è stato in grado di spingersi oltre! Non deluderlo! Stringi i denti e dai di più, vai oltre! Con questa mentalità ho fatto quattrocento chilometri in un giorno in sella ad una bici e completato una maratona senza allenamento: che forza questi neonati!

Ma quel pargoletto giorno dopo giorno crescerà e non finirà di stupirti: no, non perché in asilo o a scuola imparerà tante cose......lo farà prima! Imparerà più cose lui in pochi mesi che tu nel resto della tua vita.

La PNL descrive questa fase con il termine "ricalco". Imparare una lingua nuova ascoltando e riproducendo lo stesso suono, imparare a camminare guardando gli altri che stanno su due piedi, imparare a portare una posata alla bocca guardando gli altri che mangiano normalmente e molto altro ancora. Lamentati! Di ancora "non sono capace", "non ci riesco" o "non sono portato".......ma prima di farlo pensa ad un bimbo che nei primi tre anni di vita con determinazione e forza di volontà va oltre i tuoi limiti da adulto piagnucolone.

E' proprio così che ho imparato a giocare a tennis! Mi hanno chiesto chi era il mio maestro ed io ho risposto "i tennisti che seguo alla televisione", proprio perché come fanno i bambini, ho guardato per ore ed ore i movimenti e le gesta dei migliori.

Per tuo figlio sei il suo modello, il suo eroe, la persona da "ricalcare"!

Ricorda di fare altrettanto quando vorrai superare i tuoi limiti fisici e mentali. 

Questo è ciò che faccio con me stesso perché nulla è più grande dell'insegnamento che possono darmi i miei figli. 

Questo è coaching.