Giovanni Bonomo

La fede non cieca ma ipervedente di chi non crede ma riflette.

2019-07-17 07:40:24

È un sottile senso di profonda ma benefica angoscia che ti lascia il percepire il DOLORE ma anche le GIOIE degli altri, quando ampli la coscienza e la consapevolezza al di fuori del tuo piccolo “io”, quando ti RIFLETTI nell’altro.

Le testimonianze che si raccontano in uno Zadankai sono il segno più evidente che siamo tutti nella stessa barca e partecipi della natura dello stesso Universo. E’ una fede, quella buddista, che non può mancare in ciascuno di noi, che ti fa avere due occhi ben aperti e rafforzati da un terzo, che nasce dalla riflessione.


Da buddista solo concettuale, senza alcuna pratica, anzi riluttante perché avverso ad ogni religione, ho sempre fatto del pensiero critico, della riflessione e della condivisione il mio principio vitale, specialmente adesso che, occupandomi di diritto delle nuove tecnologie e di innovazione digitale, assisto a progetti lungimiranti che condivido, perché sono il frutto dell’intelligenza collettiva e partecipata di più persone, vale a dire il prodotto di una magnifica condivisione.


E’ la Rete, la serie di nodi che ci tengono legati l’uno all’altro, l’aiuto reciproco, a volte sincrono come l’Entanglement, la chiave per un vero salto quantico dell’umanità, sia a livello strutturale (come dimostra la blockchain) che funzionale (come provato dal dialogo e dalla condivisione). Ed è per questo che i nuovi social network saranno in questo modo strutturalmente e funzionalmente basati sulla partecipazione dei propri membri anche ai profitti, senza autorità centrali né più tycoon. Anche nel digital marketing non si parla più di vendere ma di condividere.


Subito dopo lo Zadankai accade regolarmente che mi chiami o mi messaggi una persona che avevo perso di vista o un amico dimenticato. Sono quelle sincronicità della vita che tutti noi sperimentiamo e che anch’io sperimento, che sono il meno meritevole di sperimentare.


Ciascuno di noi, in qualsiasi momento della propria vita e con qualsiasi stato d’animo, può scoprire il proprio mondo interno dei dieci che ci sono ancora da vivere, trovando all’interno di ciascuno gli altri e la propria inattaccabile buddità. Nam Myoho Renge Kyo!


Milano, 18.10.2018 Avv. Giovanni Bonomo – Candide C.C.


Fonte: https://www.facebook.com/notes/giovanni-filippo-francesco-bonomo/la-fede-non-cieca-ma-ipervedente-di-chi-non-crede-ma-riflette/10156643059168486/

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