Giovanni Bonomo

Giornalismo digitale e SEO

2019-10-11 15:03:10

Parlando di giornalismo digitale il pensiero va subito agli strumenti che la Rete offre per rendere visibili i propri articoli. Anche qui la SEO, di fondamentale importanza nel Digital Marketing, gioca un ruolo strategico.

La visibilità spesso non va di pari passo con la leggibilità, e se un prodotto o un’offerta commerciale può risultare ai primi posti nel motore di ricerca per le strategie SEO Search Engine Optimization nell'uso di certi termini come keywords, l’articolo giornalistico è invece il risultato di un lavoro professionale di narrazione, che informa la cittadinanza su notizie di interesse pubblico. A meno che sia un prodotto anch’esso di business, vale a dire un finto articolo che nasconde una pubblicità (ma il fenomeno della “pubblicità redazionale” richiederebbe una trattazione a sé).

Il buon uso della lingua italiana e il rispetto della deontologia professionale del giornalista sembra antitetico ai criteri SEO di visibilità, basati sulla ridondanza di certi termini, sulla ripetizione, su parole di uso comune e volgari più che eleganti e ricercate. Voglio dire che ciò che serve al commercio e alla pubblicità non serve all’informazione, e viceversa.

Su informazione e pubblicità, sulle rispettive delimitazioni e sugli sconfinamenti ci sarebbe molto da dire e sto già preparando un apposito scritto, qui mi interessa rimarcare la necessità e il dovere, per il giornalista digitale, di portare sì traffico sui siti informativi da lui adoperati, ma deve trattarsi di traffico qualificato. Non dobbiamo pensare, insomma, che il solo valore aggiunto di un articolo online sia il posizionamento sui motori di ricerca.

La domanda che dobbiamo porci è: ci sono delle regole SEO che non confliggano con il buon giornalismo?

Secondo Alberto Puliafito, autore di Dal giornalismo al Digital Content Management. Teoria e tecniche delle nuove professionalità dell'informazione, Centro Doc. Giornalisitca, 2017, tutti cercano di arrivare in prima pagina nei risultati di Google e la SEO Search Engine Optimization è lo strumento principe per intercettare l’algoritmo che regola le classifiche di ricercabilità: e allora, se si conoscono e si sanno usare bene le strategie e le tecniche SEO, si possono attrarre sempre più lettori ai propri contenuti.

Ma fare strategia e usare bene la SEO non significa subire passivamente le ricerche: significa invece comprendere come le persone parlano nell’ambiente e nel contesto dell’articolo scegliendo poi quei termini coerenti con la linea editoriale del giornale o della rivista su cui si scrive. Individuare le keywords e i giusti termini, si dovranno usare per il titolo e per l’abstract ove previsto. Del resto la deontologia professionale e l’autonomia del giornalista si riferiscono alla serietà delle fonti notiziali piuttosto che alla forma dell’esposizione. 

Quali sono le keywords da inserire in un articolo affinché diventi visibile nei risultati di ricerca? Anzitutto i nomi dei protagonisti di una vicenda, i luoghi in cui questa vicenda si svolge, le date dei singoli episodi, la trama (i come) e le motivazioni (i perché). 

E’ nota la regola delle 5 W: Whay, Where, Who, What, When, a cui aggungerei How, vale a dire come si è svolta la vicenda. Il pubblico dei lettori è più accorto di una volta e sempre più informato, ora che anche Facebook e altri social dettano le regole per distinguere le notizie vere dalle fake news.

Tema, questo delle false notizie, sempre più discusso nell’attuale società dell’informazione ipertrofica, ma sappiamo che la sovrabbondanza di notizie è il male minore rispetto ad una ben peggiore penuria di informazione. Sul tema delle fake news con gli invitabili riflessi sul diritto d’autore e della concorrenza dedicheremo un’apposita videonota. Alla prossima!

Avv. Giovanni Bonomo – Candide C.C.

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