Giovanna Palazzo

Autore

Zaki scrive alla famiglia: “Sto male, incomprensibile la mia detenzione”

2020-12-12 15:04:57

«Ho ancora problemi alla schiena e ho bisogno di un forte antidolorifico e prodotti che mi aiutino a dormire meglio. Il mio stato mentale non sta molto bene dall'ultima udienza. Continuo a pensare all'università e all'anno che ho perso senza che nessuno capisse il motivo di tutto questo».

«Ho ancora problemi alla schiena e ho bisogno di un forte antidolorifico e prodotti che mi aiutino a dormire meglio. Il mio stato mentale non sta molto bene dall'ultima udienza. Continuo a pensare all'università e all'anno che ho perso senza che nessuno capisse il motivo di tutto questo». E' un passaggio di una delle due drammatiche lettere inviate da Patrick Zaki, dal carcere di Tora in Egitto, alla sua famiglia, pubblicate sulla pagina Facebook «Patrick libero». Le lettere sono datate 22 novembre e 12 dicembre, ma sono state ricevute entrambe oggi. «Naturalmente - scrive lo studente riferendosi alla mancata scarcerazione - le recenti decisioni sono deludenti e come al solito, senza alcun motivo comprensibile. Voglio mandare il mio amore a tutti i miei compagni di classe e amici di Bologna. Mi manca molto la mia casa, le strade e l'università lì. Speravo di trascorrere le vacanze con la mia famiglia ma questo non succederà per la seconda volta a causa della mia detenzione».

3