Giovanna Palazzo

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Quella della calza della Befana è una tradizione dalle origini molto lontane,

2021-01-06 15:40:39

della figura di questa anziana dagli abiti poveri ma dal cuore generoso, dotata di immancabile scopa.Il rito sembra si inserisca nelle celebrazioni tipiche di alcune civiltà in concomitanza con il solstizio d’inverno, ovvero l’evento astronomico che segna il giorno più corto dell’anno. A partire da

questa data, le ore di luce quotidiane si fanno progressivamente maggiori e, a livello simbolico, il fenomeno rappresenta la vittoria del sole sulle tenebre, il ritorno a una natura florida e ricca di doni. E mentre nelle civiltà nordiche e vichinghe in questo periodo dell’anno era consuetudine abbellire abeti e scambiare doni, nell’antica Roma pare fosse diffuso il ricorso alle calze.
Secondo quanto tramandato dalla narrazione orale, la tradizione deriverebbe da Numa Pompilio, uno dei sette re di Roma. Pare che Pompilio fosse solito appendere una grande calza all’interno di una caverna, tra il solstizio d’inverno e i primi giorni di gennaio. Secondo una leggenda popolare, infatti, di tanto in tanto una ninfa avrebbe potuto riempire l’improvvisata sacca con prestigiosi doni della natura. La scelta della calza, come facile intuire, deriva dalla sua forma: oltre a un indumento indispensabile, può infatti trasformarsi in un capiente contenitore.
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