Giovanna Palazzo

Autore

“Mio padre era sempre un tipo molto allegro, aperto, positivo, un altruista.

2021-01-13 10:30:29

Solo che mia madre tutto questo non l'aveva inquadrato molto bene. Due caratteri diversi. Mia madre non amava avere gente per casa, mio padre invitava sconosciuti a cena. Era fatto così. Se qualcuno di noi era triste, lui

lui cantava. Se avevo paura del buio, mi abbracciava forte, forte con quelle sue mani caldissime.
Mentre ballava con mia madre, distribuiva baci e saluti a tutti, anche a qualche bella signorina ma sempre con garbo. Mia madre non era gelosa, non ne aveva motivo. Ad un tratto le disse: 'Amore mio, vado in macchina, prendo le sigarette e torno'.
Aveva parcheggiato la sua macchina proprio lì, in una via stretta e buia. Poca luce e nessuno in giro per poterlo aiutare. E fu trovato così, in macchina, con la cravatta slacciata, le mani dietro la testa e un sorriso stampato sulle labbra. Era felice. Sono certo che quella notte, lungo il tragitto dalla sala da ballo alla sua macchina cantò una canzone di Modugno. Lo spettacolo della vita quella sera aveva perso il nostro primo attore"
Beppe Fiorello