Mentre ballava con mia madre, distribuiva baci e saluti a tutti, anche a qualche bella signorina ma sempre con garbo. Mia madre non era gelosa, non ne aveva motivo. Ad un tratto le disse: 'Amore mio, vado in macchina, prendo le sigarette e torno'.
Aveva parcheggiato la sua macchina proprio lì, in una via stretta e buia. Poca luce e nessuno in giro per poterlo aiutare. E fu trovato così, in macchina, con la cravatta slacciata, le mani dietro la testa e un sorriso stampato sulle labbra. Era felice. Sono certo che quella notte, lungo il tragitto dalla sala da ballo alla sua macchina cantò una canzone di Modugno. Lo spettacolo della vita quella sera aveva perso il nostro primo attore"
Beppe Fiorello