Gianni Scapol

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Majella fauna

2020-01-15 12:41:16

La Fauna. La millenaria, invadente e distruttiva azione dell'uomo, aveva portato alla completa distruzione dei grandi erbivori selvatici dall'area della Majella e alla estrema rarefazione, in aree sempre più marginali, della fauna più pregiata del Parco.


L'ultimo esemplare di Camoscio nel massiccio fu abbattuto nell'Ottocento, analogamente a Cervo e Capriolo. L'Orso, ridotto a pochi esemplari, è riuscito a sopravvivere in condizioni precarie nelle foreste più impenetrabili, così come la Lontra. Solo il Lupo, soprattutto per l'abbondanza di greggi e la maggiore capacità di adattamento è sfuggito all'annientamento.
Grazie all'affermarsi, anche tra le popolazioni dell'area, della cultura della conservazione, ai notevoli sforzi compiuti dal Corpo Forestale dello Stato, dal Parco Nazionale d'Abruzzo, dal WWF Italia, dal Club Alpino Italiano e da diversi Comuni - Lama dei Peligni, Fara San Martino, Palombaro, Sant'Eufemia a Majella e alla azione di tutela del Parco, la situazione è mutata radicalmente.
Cervo e Capriolo, oggi popolano quasi tutte le aree boscate e le radure del Parco con circa 150 e 80 individui.
Il Camoscio d'Abruzzo, è tornato signore incontrastato delle vette e praterie d'alta quota dove è presente con circa 50 unità e si riproduce regolarmente.
L'Orso bruno marsicano, con circa 15/20 esemplari, è segnalato in ogni angolo del Parco.
Il Lupo appenninico, presente con circa 30 esemplari, per effetto dell'abbondanza di prede naturali, ha dimenticato le discariche ed è tornato alle antiche abitudini predatorie.
La Lontra, l'animale più esclusivo del Parco, è stabilmente accertata nelle acque dell'Orfento e dell'Orta, con segnalazioni anche nel Vella.
Gli ambienti forestali del Parco, oggi sottoposti a una oculata politica di uso razionale delle risorse boschive, ospitano Gatto selvatico, Martora, Faina, Donnola, Puzzola, Picchio dorsobianco, Falco pecchiaiolo, Astore e tante altre specie, tra cui anfibi particolarmente rari come l'Ululone dal ventre giallo, la Salamandra appenninica e la più rara Salamandrina dagli occhiali. Gli aspri e grandi valloni calcarei, tipici della Majella, costituiscono rifugio ideale per Aquila reale, Gracchio corallino, Gracchio alpino, Picchio muraiolo, Falco pellegrino e il raro Lanario.
In alto, a contatto con la maestosità dell'infinito, negli ambienti delle mughete e praterie d'alta quota vivono, tra i tanti, la rara Vipera dell'Orsini, il Fringuello alpino, il Sordone e l'Arvicola delle nevi. Esclusivo della Majella il Piviere tortolino: per il simpatico uccello, il Parco rappresenta in tutta l'Europa mediterranea, Alpi comprese, l'ultimo rifugio.
Presenti sulla Majella quasi tutte le farfalle diurne italiane - 116 su 131 - e quasi 700 notturne.

Ci sono Mam miferi, uccelli, rettili, anfibi.


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