Gian Luca Dal Zotto

Founder Senior

E tu ? ....di che colore sei oggi ?

2019-10-28 20:30:36

Diamo un po’ per scontato che nella nostra vita siano presenti molti colori e quotidianamente facciamo delle scelte il base a essi, decidendo per esempio di che colore sarà il nostro abbigliamento, le pareti della nostra abitazione, la vernice della nostra macchina....

Raramente ci domandiamo il significato di queste scelte e ancor più raramente cerchiamo di cogliere la vibrazione che emettono restando a sentire l’influenza che suscitano in noi .
Sta di fatto che indipendentemente dalla nostra consapevolezza è evidente che il colore influenza la nostra vita quotidiana e le nostre scelte in base ad essi sono molto profonde e radicate in noi, rivelandoci aspetti affascinanti della nostra personalità e della nostra anima.
Molti musicisti, filosofi, pittori e alcuni scienziati hanno sviluppato teorie sul colore come linguaggio universale, cercando di evidenziare le relazioni che hanno i colori nei nostri processi cognitivi, a livello motorio neurovegetativo, delle nostre emozioni, a livello motivazionale ed energetico.
Tutto intorno a noi è colore, la natura in tutto il suo splendore è multicolore.
Sentire l’influenza dei colori vuol dire fare un viaggio attraverso le emozioni e scoprire il messaggio vibratorio dei colori, vibrazioni come possono essere quelle della musica, anche il nostro corpo emette una vibrazione che entra in risonanza con queste onde inevitabilmente.
I greci fecero dei colori una scienza, nel medioevo Paracelso introdusse l’uso dei raggi colorati ad uso terapeutico, Anche Newton fu un pioniere nell’uso e nello studio dei colori e dopo lungo studio, scoprì che guardando attraverso un prisma si potevano vedere sette colori.
Erano i sette colori originari, i colori dell’arcobaleno, gli stessi colori che sono citati nei millenari testi sacri indiani e associati ai centri di energia ( chakra ), anche li da millenni e riconosciuta l’influenza vibrazionale dei colori .
A proposito di vestiti, oggi siamo fortunati a poter vestire facilmente di tanti colori essendo le nostre vesti colorate con tinture sintetiche.
L’antica Roma, coloro che coprivano alte cariche indossavano abiti color porpora e questo colore era ritenuto un colore riservato il potere dalla nobiltà, alle autorità. Solo i nobili quindi anche in questa civiltà potevano vestire con abiti particolarmente colorati tatto che allora le tinture erano solo di origine naturale e quindi molto costose.
È interessante osservare anche che la scelta degli abiti è legata alle stagioni e anche la moda ne tiene conto.

IL BIANCO

E’ il colore simbolo della luce, della pace, della speranza, la fiducia, il candore, la purezza, la verginità, la nascita, l’immaginazione, i sentimenti nobili .
E’ quindi il colore che comprende tutti i colori dello spettro luminoso per questo è associato alla pienezza e alla sacralità della vita, in molte culture i sacerdoti e anche i fedeli nella cerimonie sacre vestono di bianco, nella cultura indiana è associato al chakra della corona che rappresenta il collegamento del divino, quindi la connessione con la spiritualità a volte associato al viola, rappresenta quindi la saggezza , l’illuminazione .
Anche jung parla del bianco come un momento evolutivo ed esistenziale, come “il grado più elevato che la meditazione umana possa mai raggiungere”.
Il bianco è contrapposto al nero e perciò rappresenta il principio della fase vitale, alla creazione e quindi rappresenta la tavolozza in cui ogni altro colore può manifestarsi nell’infinita creatività che ognuno di noi può esprimere naturalmente.
Lo stesso significato etimologico della parola bianco ci parla molto di lui e fa emergere una caratteristica inequivocabile .
Bianco deriva dal germanico blanc o blank che sta a significare lucente, splendente, brillante.
Il Bianco quindi è un invito a connetterci con tutte le possibilità del creato dove la connessione con il nostro immaginario interiore unita all'azione concreta esteriore, rende la nostra vita una meravigliosa e continua creazione.

IL ROSSO

Il colore rosso, è istintivamente associato al fuoco e al sangue, la passione dell’amore e sin dall’antichità i potenti sia in ambito religioso che politico facevano spesso sfoggia sia negli abiti che negli oggetti di questo colore.
È associato al richiamo sensuale, l’erotismo.
Il rosso quindi è un colore che genera vita vitalità forza di un intenso penetrante movimento potente dona assertività, dinamismo, tonicità, forza yang.
È un colore che spesso è associato anche connotazioni negative: all’odio, crudeltà, rabbia, distruzioni, omicidi, guerra, collegato a una certa idea degli inferi del fuoco dell’impulso omicida, di Satana.
Nostro compito comunque sarà quello di mettere l’accento sulle connotazioni positive.
Nel rosso quindi verrà evidenziato la sua caratteristica di intensità legata alla palpitazione del cuore, all’impulso della conquista amorosa che accende e riscalda il cuore degli amanti.
Nel medioevo, a proposito di amore, le spose vestivano di rosso.
Il rosso porpora possiamo vedere ancora oggi nei paramenti religiosi, e gli arredi sacri è considerato un simbolo di potenza di alta dignità, di sovranità, sontuosità e ricchezza.
Nella filosofia orientale il rosso e legato alla terra, si dice che senza la sua influenza perderemmo il senso del terreno, il nostro spirito pratico necessario nella nostra vita quotidiana.
Il rosso quindi in questo senso può aiutarci con le sue vibrazioni per cercare il giusto successo nella realizzazione del proprio lavoro e in ogni altra attività, esso ci dona stabilità e forza.

ARANCIONE

L’arancione è il colore che istintivamente ci mette in uno stato d’animo gioioso, a metà strada tra il rosso e il giallo.                                                                                         E’ il colore che è formato dal raggio rosso dell’amore e dal raggio giallo della conoscenza e della saggezza nella cultura giapponese rappresenta l’amore e la felicità, nella cultura indiana è associato alla vitalità e alla sessualità, alla sacralità di questi due elementi che sono associati evidentemente anche alla creatività.               E’ simbolo quindi del piacere corporale e della fusione della coppia, dell’equilibrio tra spiritualità e carnalità avendo questo messaggio che ci riporta alla sessualità e all’erotismo alla lussuria e allo stesso modo alla sacralità della vita. 

Per questo i monaci tibetani, il movimento religioso degli arancioni e altri guru indiani portano le vesti di questo colore, in questo senso l’arancione porta equilibrio, conoscenza e saggezza e paradossalmente viene usato dai monaci per favorire  il distacco delle passioni . 

Questo colore,  associato alla salute del nostro corpo influisce sul nostro tono dell’umore donandoci   vitalità, su tutto quello che concerne l’assorbimento di ciò che si mangia. 

Ci libera quindi da eventuali sintomi depressivi aumentando la nostra capacità di reagire alle avversità della vita, ci aiuta ad essere più  reattivi, veloci, efficaci e ottimisti nella quotidianità . 

Nella cultura indiana è il colore del secondo chakra , viene localizzato nel corpo circa due dita sotto l’omblico, ovvero il punto del corpo in cui ha sede il Ki, l’energia vitale. In cromoterapia è utilizzato per curare depressione e malattie psichiche.
Similmente al giallo viene universalmente ricondotto all’idea del Sole e quindi della vita.

IL GIALLO

Come anticipato anche il giallo è evidentemente associato al sole e alla gioia vitale. L’energia potente che genera il suo raggio ci rammenta istintivamente la luce che brilla, splende, ci nutre  e ci riscalda proprio come quella del sole.
Come il sole quindi ci invita ad essere più “solari” e ad espanderci portando fuori maestosamente la nostra energia yang , a essere gioiosi e scherzosi a diventare intensi con leggerezza.
E’ il colore che da sempre rappresenta la luce, la saggezza, la maestosità che ci ricorda istintivamente l’oro.
Oro che per la sua lucentezza, resistenza, incorruttibilità è sempre stato il materiale usato nell’ambito del sacro in moltissime culture.
Per questo fin dai tempi più remoti il giallo era il colore degli dei e la sua tonalità oro era anche il simbolo del potere dei principi, dei re e degli imperatori.
Ancora oggi in asia occupa un posto importante nella vita quotidiana, da sempre in Cina era il colore riservato all’imperatore.
Gli antichi romani amavano indossare questo colore nelle cerimonie e nei matrimoni.
Nell’antichità il giallo era molto apprezzato e associato anche alla ricchezza. L’energia del giallo è collegata alla saggezza, nella filosofia indiana Il giallo corrisponde al centro di energia ( chakra )del plesso solare che è situato sopra l’ombelico, appunto nel cosi detto plesso solare.
La saggezza nei pensieri, nelle parole, nei gesti è situata proprio qui nel plesso solare che viene anche chiamato “ il cervello del sistema nervoso”.
In cromoterapia sembra che il suo utilizzo stimoli la razionalità e il cervello sinistro, migliori le funzioni gastriche e tonifichi il sistema linfatico.
Inoltre stimola l’attenzione e l’apprendimento, favorisce la concentrazione e ci rende più acuti mentalmente.
Per le sue caratteristiche che ci invitano all’espansione, ci spinge a trovare in noi l’autonomia, la libertà, l’apertura, la comunicazione , di scambio, di calore per splendere come tanti soli.

IL VERDE

 Il verde tra i colori originari dello spettro dell’arcobaleno, è il colore ponte tra i colori freddi e i colori caldi e nasce dalla fusione tra un colore caldo, il giallo e un colore freddo, il blu.
E’ il colore quindi dell’equilibrio e ci porta quindi centratura e calma, chiarezza, rinnovamento.
Anche nella cultura indiana è collocato proprio nel mezzo dei sette centri di energia dislocati nella colonna vertebrale, al centro del petto donando guarigione, potere affettivo e sentimenti puri.
Ci ricorda istintivamente la natura essendo il colore principe della vegetazione, emette in se per questo una frequenza armonizzante ed equilibrante.
Legato perciò alla infinita rigenerazione della natura che si ripete attraverso il ciclo delle stagioni, viene spesso associato al concetto di salute e benessere, al rinnovamento vitale ed esistenziale.
L’albero verdeggiante infatti è simbolo della fertilità della vita nell’immaginario di ogni cultura, nella Bibbia famoso quello del giardino dell’Eden, l’albero della conoscenza del bene e del male che è in se un simbolo di Vita e di prosperità.
Il verde smeraldo è associato anche al santo Graal.
Il Verde è il colore del dare e ricevere, ci invita all’incontro affettivo con l’altro, alla connessione con il proprio cuore, attraverso danze romantiche e melodiche capaci di risvegliare i migliori sentimenti umani legati all’empatia, all’accoglienza, alla sensibilità.
Trasmette Amore per il regno naturale, per la Vita, favorendo il giusto contatto con le leggi che governano il creato e la natura e il rispetto delle tradizioni, perciò ci porta il dono della conoscenza.
Con il suo raggio inoltre infonde senso di giustizia, di grandezza d’animo, alla compassione, ma anche alla tenacia e perseveranza nel perseguire i nostri progetti.

BLU

La luce delle prime ore del mattino è quella della frequenza del colore blu, è il raggio della lealtà e della fiducia, di ciò che è vero e buono.
E’ anche questo un colore pacifico, contrariamente alle frequenze del rosso, arancione e giallo che con il loro calore ci invitano all’azione, all’emozionalità, il blu è un colore freddo, rinfrescante, attenua le emozioni troppo forti, attenua l’attività razionale, per questo è calmante, sedativo toglie lo stress.
Basta fermarsi per un attimo a guardare il cielo privo di nuvole di giorno, o il cielo stellato di notte per entrare subito in contatto con l’effetto calmante di queste due tonalità di blu.
E’ quindi evidentemente il colore del cielo e per le civiltà antiche era il colore del luogo dove risiedevano le divinità.
Nei dipinti, negli affreschi sacri le divinità sono spesso rappresentate in uno sfondo blu o azzurro, le vesti dei sacerdoti in azzurro rappresentano il legame sensibile con le cose celesti.
Mentre l’azzurro ci ricorda spontaneamente l’infanzia, il blu scuro governa l’età matura della saggezza e della conoscenza.
Perciò l’ influenza vibratoria del blu dona autorevolezza, profondità d’animo, competenza e autostima.
Colore molto spesso usato dalle autorità, dai politici, dagli oratori .
Nella cultura indiana e associato al chakra della gola, il quinto centro energetico e rappresenta il potere espressivo, la verbalizzazione, il “ chiedi e ti sarà dato “.
Per questo anche i maghi, ad esempio mago Merlino è raffigurato con un cappello blu tempestato di stelle come per raffigurare il cielo, i Re Magi portano i doni a Gesù bambino vestiti di blu.
Il blu quindi con la sua autorevole presenza, ci porta autostima invitandoci all’espressione di se.
Nella psicologia chi si veste di blu rappresenta una persona equilibrata e soddisfatta e la persona che ama il colore blu, preferisce le situazioni e dagli ambienti tranquilli elle situazioni eccessivamente dinamiche, rumorose e caotiche.

INDACO

Anticamente l’indaco era colorante di origine naturale molto pregiato già conosciuto in asia più di 4000 anni fa, ricavato dalla fermentazione delle foglie  di una pianta, l’indigofera tictoria e principalmente veniva prodotto in India.
Indaco infatti è una parola derivante dal latino indicum, che letteralmente significa “proveniente dall’India”, “indiano”.
Le sue caratteristiche vibrazionali sono simile a quelle del colore blu, è rinfrescante e aiuta a calmare la mente e le emozioni ugualmente al blu.
L’indaco stimola l’intuizione e l’attivazione della ghiandola pineale che è piccola ghiandola endocrina nel cervello che aiuta la modulazione veglia e sonno e riequilibra il sistema nervoso centrale.
Infatti è proprio nella regione frontale che è localizzato il sesto chakra o terzo occhio, l’occhio della visione interiore che risveglia la ghiandola pineale a cui è associato proprio il colore indaco.
Gli influssi di questo colore aiutano a sviluppare l’intuizione, a conoscere la verità aldilà della mente razionale, ci apre alla conoscenza aiutandoci a vedere aldilà delle cose.
La tunica dei Tuareg popolo berbero nel deserto del Sahara è di colore indaco. Questa popolazione e tradizionalmente nomade ritiene che l'indaco, oltre ad essere esibito per la sua bellezza estetica sia dotato di virtù salutari, e credono che l'indaco lasciato sulla pelle di sia un'ottima cosa per proteggere dai potenti raggi solari .
L' indaco ci invita a rallentare e a facilitare un viaggio interiore che ci conduce verso il nostro potenziale intuitivo e stimola la nostra naturale capacità di introspezione.

IL VIOLA

 

E’ dal fiore omonimo che nasce il nome di questo colore.  
Il viola formato dalla mescolanza del colore rosso con il blu.
Da questa unione magica nasce il viola che ci innalza a tutto ciò che è spirituale e bello.
Entrare in sintonia con le vibrazioni di questo colore è un invito alla sensibilità, alla ricettività, al misticismo, al mistero, alla spiritualità, alla trascendenza.
Il viola aiuta ad elevarci, ci risveglia alla consapevolezza, aiuta e stimola il nostro processo evolutivo.
Ci porta ad avere stati di espansione della coscienza.
Leonardo Da Vinci da grande ricercatore dei colori, riteneva l’influsso del raggio viola facilitasse la meditazione tanto da decuplicare il nostro potenziale meditativo.
Il viola possiede la più alta capacità vibratoria fra tutti i colori, per questo ha delle qualità di purificazione dei pensieri e delle emozioni, ci aiuta all’apertura alla spiritualità.
Nel Cristianesimo viene usato il viola come colore dei paramenti nelle liturgie nei periodi di purificazione penitenziale dell’ avvento e della quaresima.
Nella tradizione spirituale e scientifica Indiana è associato al chakra della corona, situato nella cima della testa.
Questo centro energetico rappresenta il legame con il maschile inteso come legame profondo con Dio.
Anche Wagner conosceva la potenza vibratoria del viola, quando componeva o eseguiva musica con alto livello spirituale si contornava di tendaggi e oggetti di questo colore.
Ci invita alla sensibilità evocando stati di elevazione e contemplazione.

Foto da PEXELS