Come è stato toccato il vostro settore dall’emergenza covid?
È inutile dire che è stato un vero disastro per chi come noi lavora con la ristorazione, con un calo drastico di fatturato mai visto e di proporzioni incredibili. Noi però abbiamo sfruttato il primo lockdown, dove ci siamo ritrovati il fatturato quasi a zero, per rimboccarci le maniche e aprire il nostro store per il mercato casalingo “Quelli della Pizza… a Casa Tua!” che ci sta dando molta soddisfazione e sta crescendo parecchio e molto velocemente.
Come vi tenete aggiornati?
I siti di settore e i social media permettono di tenerci aggiornati costantemente sulle novità in ambito ristorazione e in ambito tecnologico. Inoltre, prima dell’emergenza covid, partecipavamo annualmente come espositori a quasi 20 fiere di settore tra Europa e Stati Uniti. Questo ci permetteva di confrontarci con altre realtà, anche radicalmente diverse da noi, ma molto utili per prendere spunti e nuove idee.
Quanti anni avete e come trascorrete il vostro tempo libero?
Gianluigi: ho 57 anni. Quando posso mtb e vela.
Marcello: ho 38 anni. Faccio qualche sport, guardo serie tv e film, ma avendo due bimbi piccoli dedico la maggior parte del mio tempo libero a loro.
Michele: ho 40 anni. Vado in palestra, leggo, guardo serie tv e film.
Ci raccontate un grande successo o un errore dal quale avete imparato qualcosa di importante per l'azienda?
La nostra più grande soddisfazione è essere riusciti a introdurre la nostra azienda nel mercato Usa. Siamo presenti infatti sul territorio statunitense con il marchio Pizza Fellas che sta riscuotendo un ottimo successo nel mercato della ristorazione americana. È partito tutto nel 2018 dove, quasi inconsciamente, abbiamo deciso di partecipare al National Restaurant Show di Chicago per trovare un distributore.
Molte persone ci dicevano che sarebbe stato impossibile e difficilissimo entrare nel mercato americano e invece, dopo un grande successo di visite nel nostro stand con feedback entusiasti, abbiamo stretto la collaborazione con un distributore di Boston che ha creduto subito nei nostri prodotti e da allora partono periodicamente container di nostre pizze dall’Italia per gli Usa. Ripensare al lontano 2009 quando cercavamo di vendere porta a porta le nostre pizze ai bar di zona e adesso veder partire container con 30mila pizze a bordo per gli Stati Uniti, ci ha fatto capire che con il duro lavoro e la forza di volontà, nulla è impossibile.
Fonte: TgCom24