Gemma Giletta

Founder President

Fase 2 – Dalle tenebre… alla luce

2020-05-02 19:03:11

La rapidissima diffusione del Covid-19 ci ha messi tutti alla prova. L’isolamento ha cambiato le relazioni tra le persone, il lavoro, lo studio, lo svago…Ma la cosa più grave è che questa epidemia è stata e continua ad essere causa di tanta morte, di tanto dolore, di tanta sofferenza.

In questi giorni, grazie all’isolamento, i contagi stanno diminuendo e con pazienza, gradualmente, si tornerà ad una vita più normale.

Ma la crisi sanitaria causerà sicuramente una parallela crisi economica e sociale molto grave; per non soccombere, rialzarci e proseguire il cammino abbiamo bisogno di non perdere la speranza.

Io spesso  supero i momenti difficili recandomi in luoghi solitari (amo molto la montagna e di fronte ai nostri monti trovo la calma) e pregando. La bellezza della natura unita alla preghiera  mi aiutano a recuperare un pensiero positivo.

La preghiera è fonte di energia e di forza perché fa sentire la vicinanza di Dio,

può stimolare il processo di autoguarigione, liberando energie.

"La preghiera è il respiro dell’anima”.

Ghandi scrisse che pregare non è soltanto chiedere, ma è il vero respiro dell’anima.

Sappiamo che la maggior parte delle persone respira in maniera inadeguata. Se imparassimo a respirare profondamente staremmo meglio in salute. Lo stesso vale per la preghiera.

Come il respiro corretto dà forza e salute al fisico, così la preghiera dà vita ed energia all’anima.

In questi tempi molto difficili non perdere la speranza è importante per la salute psicofisica; la preghiera rassicura, calma, rilassa.

Condividendo le nostre difficoltà con Dio, ci sentiamo capiti e sostenuti.

Maggio è tradizionalmente il mese dedicato alla Madonna; è anche il mese delle rose, quindi non deve stupire l’accostamento di questi fiori a Maria. Il termine “rosarium” in latino indicava una corona di rose. La parola "rosario" deriva da un'usanza medioevale che consisteva nel mettere appunto una corona di rose sulle statue della Vergine; erano simbolo delle preghiere rivolte a Maria. Così nacque l'idea di utilizzare una collana di grani (la corona) per guidare la meditazione. Per contare le Ave Maria si usa una corona di 50 piccoli grani, divisi in gruppi di 10 con l’interposizione di un grano leggermente più grande.

La recita del Rosario è tipica del mese mariano e ampiamente diffusa; è il modo più semplice per vivere la preghiera. Come all’amata si offrono ghirlande di rose, così alla Madonna si regalano ghirlande di Ave Maria.

Questa devozione ci presenta i misteri (il termine è medioevale, quando venivano chiamati misteri le rappresentazioni sacre) della vita di Gesù che, meditati e pregati con Maria, ci uniscono a Lui e ci mostrano il volto di Gesù gioioso (5 misteri gaudiosi), luminoso (5 misteri luminosi), doloroso (5 misteri dolorosi) e glorioso (5 misteri gloriosi).

Questa pratica pia popolare sostituì, per le persone  illetterate, la recita dei 150 salmi, 

un modo semplice per aiutare il popolo a pregare. Fu diffusa dai domenicani.

 Ogni decina si struttura così:

- si enuncia il mistero

- Padre nostro – 10 Ave Maria – Gloria al Padre

Dopo 5 decine:

- Salve Regina

- Litanie

Nella mia adolescenza sono stata in un collegio dalle suore di Maria Ausiliatrice  e lì ho imparato a recitare il rosario, che mi ha accompagnata per tutta la vita.

La ripetizione lenta, rilassata dell’Ave Maria è come una musica ipnotica, ha un effetto calmante. 

Spiritualmente mi affido alla Madre buona per ottenere la Sua benedizione e il suo aiuto.

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