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29 aprile – Santa Caterina da Siena – Una femminista nel XIV secolo
Patrona d’Italia e d’Europa, Dottore della Chiesa
Caterina nacque a Siena il 25 marzo 1347. L’anno successivo Siena fu devastata, come tutta l’Europa, dall’epidemia della Peste Nera, che infierì per circa tre anni: la piccola Caterina sopravvisse miracolosamente.
In quegli anni le donne vivevano dentro le mura domestiche, lei era bella: i genitori cercarono di darle un marito, ma lei rifiutò e ci fu una grande tensione in famiglia.
Nel 1363 l’Ordine Domenicano la accolse tra le terziarie mantellate (dal mantello nero sull'abito bianco). Era dunque una laica e non una suora, una mistica, dotata di sapienza e coraggio.
Imparò a leggere e a scrivere da sola; nella sua cella si radunavano dotti, artisti, religiosi.
Caterina visse in un momento storico e in una terra, la Toscana, di intraprendente ricchezza spirituale e culturale, la cui scena artistica e letteraria era stata riempita da figure come Giotto (1267-1337) e Dante (1265 -1321), ma, contemporaneamente, dilaniata da tensioni e lotte fratricide di carattere politico, dove occupavano spazio preponderante le discordie fra guelfi e ghibellini.
In Europa epidemie, carestie, sofferenze e ingiustizia trionfavano.
Lo scopo della vita di Caterina era:
- amare i poveri,
- guarire gli ammalati,
- toccare il cuore della Chiesa.
Si prodigò per assistere gli appestati, i poveri, i carcerati; cominciò a inviare lettere a donne di casa e a regine, ai potenti della terra, ai re e allo stesso pontefice.
«Delicatissima donna, questo gigante della volontà; dolcissima figlia e sorella, questo rude ammonitore di Pontefici e di re; i rimproveri e le minacce che ella osa fulminare sono compenetrati di affetto inesausto» (G. Papàsogli, Caterina da Siena).
Nel 1376 si recò a piedi ad Avignone, dove fu ricevuta da Papa Gregorio XI in esilio e lo convinse a tornare a Roma.
Morì a soli 33 anni a Roma, nel 1380, consumata dall’amore per il prossimo.
Benedetto XVI ha affermato, riferendosi a santa Caterina: «Il secolo in cui visse - il quattordicesimo - fu un’epoca travagliata per la vita della Chiesa e dell’intero tessuto sociale in Italia e in Europa. Tuttavia, anche nei momenti di maggiore difficoltà, il Signore non cessa di benedire il suo Popolo, suscitando Santi e Sante che scuotano le menti e i cuori, provocando conversione e rinnovamento».
In questi giorni in cui anche noi stiamo affrontando la difficile prova del coronavirus,
la vita di Caterina sia di esempio, affinché confidiamo con fiducia nel Padre e viviamo la solidarietà tra di noi.
L’isolamento non ci scoraggi, ma ci permetta di entrare dentro di noi e ricordare ciò che è davvero essenziale per le nostre vite: gli affetti, i buoni sentimenti, una vita semplice.